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Come sconfiggere le allergie primaverili

Come sconfiggere le allergie primaverili | UPMC Italy

Ultimo aggiornamento: 14 marzo 2025

La primavera porta con sé temperature più miti e giornate più lunghe, ma anche il ritorno delle allergie stagionali. Con la fioritura delle piante, nell’aria si diffondono i pollini, causando sintomi fastidiosi come prurito agli occhi, naso che cola, mal di testa e difficoltà respiratorie – una condizione nota come febbre da fieno o rinite allergica.

Le allergie ai pollini sono tra le malattie croniche più diffuse. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la loro prevalenza varia tra il 10% e il  40% della popolazione, a seconda della regione e del periodo dell’anno, e il numero dei casi è in crescita. In Italia, secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), ne soffre il 10%- e il 20%  della popolazione. (fonte ISS).

Ma perché alcune persone sviluppano allergie mentre altre no? E, soprattutto, come si possono gestire efficacemente le allergie primaverili?

Le cause delle allergie primaverili

Come già evidenziato, il polline rilasciato nell’aria dalle piante durante il periodo di fioritura costituisce la causa principale delle allergie primaverili.

Nei soggetti allergici, il corpo identifica il polline come un invasore estraneo, noto come allergene, e avvia una risposta immunitaria anomala per contrastarlo. Questa risposta immunitaria è responsabile dei sintomi tipici delle allergie, tra cui:

  • Congiuntivite (occhi rossi, che lacrimano e prudono).
  • Naso chiuso e che cola.
  • Starnuti.

Altri sintomi comprendono:

  • Asma.
  • Mal di testa.
  • Malessere generale.
  • Mancanza d’aria (dispnea).
  • Sensazione di oppressione al petto.
  • Stanchezza.
  • Tosse.

Come gestire le allergie primaverili

Per coloro che soffrono di allergie, una giornata ventosa può trasformarsi in un incubo. Il vento agisce come un veicolo per i pollini, disperdendoli anche a grandi distanze e saturando l'aria di potenziali allergeni. Al contrario, la pioggia è un valido alleato nel pulire l'aria, liberandola dai pollini. Pertanto, il primo consiglio è di evitare, quando possibile, di trascorrere tempo all’aria aperta durante le giornate particolarmente ventose.

Altri comportamenti che possiamo mettere in pratica durante la primavera includono:

  • Lavarsi i capelli quando si rientra in casa dopo una giornata all’aperto.
  • Tenere chiuse porte e finestre per evitare che i pollini entrino in casa.
  • Utilizzare i farmaci che aiutano ad alleviare i sintomi.
  • Utilizzare sciacqui e spray a base di acqua salata per favorire l'irrigazione dei passaggi nasali e la rimozione del polline.

Non tutti i pollini si manifestano simultaneamente durante la primavera. Le emissioni di polline dagli alberi precedono quelle delle graminacee, che avvengono tipicamente a maggio. È consigliato rivolgersi a un allergologo per individuare con precisione il tipo di polline responsabile della nostra allergia. Attraverso specifici test è possibile identificare le varie specie di pollini che possono scatenare una reazione allergica. Sapere a cosa si è allergici può aiutare a scegliere quali alberi e piante piantare nel proprio giardino o balcone e quali evitare quando si è fuori casa.

Trattamento delle allergie di primavera

Diversi farmaci da banco si sono dimostrati efficaci nel contrastare i sintomi dell'allergia: tra questi, le pillole antistaminiche, gli spray nasali steroidei, i decongestionanti e i colliri rappresentano spesso il primo approccio terapeutico. Tuttavia, è essenziale utilizzarli con moderazione. Ad esempio, gli spray nasali decongestionanti non dovrebbero essere impiegati per più di tre giorni consecutivi poiché potrebbero aggravare i sintomi respiratori. Gli antistaminici comuni possono causare sonnolenza, quindi è fondamentale assumerli con attenzione.

Se i farmaci da banco non risultano efficaci nell’alleviare i sintomi, è consigliabile consultare il proprio medico per valutare l'opportunità di una terapia più specifica, eventualmente basata su farmaci con prescrizione medica o iniezioni. Se i sintomi persistessero o addirittura peggiorassero, potrebbe essere necessario rivolgersi a un allergologo per una valutazione più approfondita e una gestione più mirata dell'allergia.

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