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Osteoporosi: Prevenzione, Diagnosi e Terapie per Ossa Sane

Osteoporosi: Prevenzione, Diagnosi, Terapie per Ossa Sane | UPMC Italy

Ultimo aggiornamento: 5 marzo 2025

L'osteoporosi è una malattia silenziosa che indebolisce progressivamente le ossa, rendendole fragili e più soggette a fratture. Questo avviene a causa della riduzione della densità ossea, dovuta a un rallentato processo di rigenerazione del tessuto.

In Italia, si stima che quasi 5 milioni di persone soffrano di osteoporosi, di cui circa 3,5 milioni sono donne e oltre1 milione di uomini. La condizione colpisce in particolare donne in menopausa ed è in crescita con l’invecchiamento della popolazione. Ogni anno, si registrano circa 90.000 fratture del femore, spesso legate a questa patologia.

Riconoscere l’osteoporosi in tempo è fondamentale per prevenire complicazioni gravi e proteggere la salute delle ossa.

Fattori di Rischio

Diversi elementi possono aumentare il rischio di sviluppare l’osteoporosi, tra cui:

  • Età: il rischio cresce con l'avanzare degli anni, in particolare dopo la menopausa nelle donne e dopo i 70 anni negli uomini.
  • Sesso: le donne sono più predisposte rispetto agli uomini.
  • Costituzione fisica: le persone con ossa sottili o una corporatura esile sono maggiormente a rischio.
  • Stile di vita: una dieta povera di calcio e vitamina D, il fumo, l’abuso di alcol e la sedentarietà influiscono negativamente sulla salute delle ossa.
  • Familiarità: avere parenti con osteoporosi aumenta la probabilità di svilupparla.

Anche alcune malattie croniche e l’uso prolungato di determinati farmaci possono compromettere la densità ossea, aumentando il rischio di fratture.

Sintomi e Diagnosi

Uno degli aspetti più insidiosi dell'osteoporosi è la mancanza di sintomi evidenti fino a quando non si verificano fratture. Fratture dell'anca, delle vertebre e del polso sono tra le più comuni e possono avere conseguenze debilitanti, come difficoltà di movimento, dolore cronico e una postura incurvata.

Per diagnosticare l'osteoporosi prima che si verifichino le fratture, il test di densità ossea (MOC – Mineralometria Ossea Computerizzata) è il metodo più efficace.

Quando è Consigliabile Effettuare la MOC?

  • Donne sopra i 65 anni: la menopausa porta a una diminuzione dei livelli di estrogeni, aumentando il rischio di perdita ossea. Per questo motivo, le donne di età superiore ai 65 anni dovrebbero sottoporsi a una MOC anche in assenza di altri fattori di rischio.
  • Uomini sopra i 70 anni: sebbene l'osteoporosi sia meno comune negli uomini rispetto alle donne, il rischio aumenta con l'avanzare dell'età. Gli uomini sopra i 70 anni dovrebbero considerare la MOC, soprattutto se presentano altri fattori di rischio.
  • Fratture senza traumi significativi: se si è verificata una frattura a seguito di un trauma minimo o senza causa apparente, è importante indagare sulla salute delle ossa.
  • Presenza di patologie croniche: malattie come l'artrite reumatoide, disturbi ormonali (es. ipertiroidismo), diabete o alcune forme di tumore possono aumentare il rischio di osteoporosi.
  • Uso prolungato di farmaci: l'uso a lungo termine di corticosteroidi (come il prednisone) o di altri farmaci che riducono la densità ossea richiede un monitoraggio della salute ossea.
  • Familiarità: se in famiglia ci sono casi di osteoporosi o fratture ossee frequenti, il rischio personale potrebbe essere più elevato.
  • Menopausa precoce o assenza prolungata del ciclo mestruale: le donne che entrano in menopausa prima dei 45 anni o che hanno avuto periodi prolungati senza ciclo mestruale (amenorrea) sono più a rischio di perdita ossea.

Se la prima MOC indica un rischio moderato o elevato di osteoporosi, il medico potrebbe consigliare di ripetere l'esame ogni 1-2 anni per monitorare l'andamento della densità ossea e l'efficacia di eventuali trattamenti.

Trattamenti

L'osteoporosi non può essere curata, ma esistono diverse opzioni di trattamento per rallentare la perdita ossea e ridurre il rischio di fratture e migliorare la qualità della vita.

Tra i farmaci più utilizzati troviamo:

  • Bifosfonati: aiutano a ridurre il tasso di perdita ossea e a favorire la mineralizzazione delle ossa. Questi farmaci possono essere somministrati per via orale o tramite infusione.
  • Denosumab: un'iniezione sottocutanea semestrale che inibisce le cellule responsabili della distruzione ossea.
  • Terapie anaboliche: farmaci come il teriparatide stimolano la formazione di nuovo tessuto osseo e vengono riservati ai casi più gravi o a chi non risponde ad altri trattamenti.
  • Terapie ormonali: anche gli estrogeni possono aiutare, ma sono spesso evitati per i loro potenziali effetti collaterali.

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