Linfedema e alimentazione: Intervista alla Dott.ssa Letizia Astrologo
Quando il sistema linfatico non funziona correttamente la circolazione linfatica viene compromessa e la linfa non viene più drenata, accumulandosi nei tessuti e negli arti. Questo provoca gonfiore, pesantezza, prurito persistente, edema, dolore, difficoltà di movimento e, nelle condizioni più gravi, può causare infezioni ricorrenti. Siamo di fronte al linfedema, una patologia molto diffusa, che colpisce in particolare le donne tra i 30 e i 40 anni. Questa condizione patologica può essere di tipo primario e avere cause congenite, o di tipo secondario, dovuto a patologie preesistenti (cardiovascolari, epatiche, diabete) o a trattamenti oncologici, in particolare in seguito all’asportazione di linfonodi o al trattamento del tumore alla mammella.
L’alimentazione può rivelarsi un supporto fondamentale nel percorso terapeutico, sia di tipo conservativo sia chirurgico. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Letizia Astrologo, biologa nutrizionista presso UPMC Salvator Mundi International Hospital.
Dott.ssa Astrologo, in che modo l’alimentazione influisce sul linfedema?
L’alimentazione svolge un ruolo cruciale sia nella prevenzione sia nella gestione terapeutica del linfedema. È essenziale mantenere un peso corporeo adeguato, poiché il sovrappeso e l’obesità possono rallentare la circolazione linfatica a causa dell’accumulo di grasso.
Che tipo di alimentazione è consigliata per chi soffre di linfedema?
Per coloro che soffrono di linfedema è fondamentale adottare un regime alimentare mirato a evitare l’accumulo eccessivo di fluido linfatico e a ridurre lo stato di infiammazione cronica delle cellule. La dieta dovrà, inoltre, aiutare a mantenere stabile la glicemia, agendo sullo stato ormonale del paziente.
Una dieta equilibrata, che privilegi frutta, verdure e cereali integrali, evitando però eccessi di fibre che potrebbero infiammare il colon. È importante integrare le proteine di alto valore biologico, cha aiutano a contrastare la lacerazione dei tessuti. Quindi carni bianche come tacchino, vitello, coniglio e pollo, oltre a pesce, uova e legumi. I grassi non vanno eliminati, ma è essenziale bilanciarli correttamente. Mi riferisco ai grassi “buoni”, ovvero gli omega 3 e 6. Potrebbe, inoltre, essere consigliabile integrare la dieta con sali minerali e vitamine che favoriscono lo sviluppo cellulare e la formazione del collagene, come la vitamina A, la vitamina C, la vitamina D e lo zinco. Non deve mancare la giusta idratazione, assumendo almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno.
Come consiglia di regolarsi con il consumo di carboidrati?
Per mantenere un corretto bilanciamento degli ormoni insulina e glucagone, fondamentale per evitare che la linfa si accumuli, è cruciale regolare il consumo di carboidrati. I carboidrati possono innalzare la glicemia e provocare una risposta insulinica, è importante per chi soffre di linfedema moderarne l'assunzione. Questo non vuol dire che vanno eliminati dalla dieta, ma è opportuno introdurli con misura e selezionando la tipologia più corretta, privilegiando i carboidrati complessi e a basso indice glicemico. È consigliabile evitare bevande zuccherate, cibi industriali, farine raffinate e dolci, mentre sono benvenuti in tavola pasta e riso integrali, nonché bevande e dolci senza aggiunta di zuccheri.
Ci sono, invece, alimenti che vanno assolutamente evitati?
È bene limitare il consumo di sale poiché contribuisce al gonfiore agli arti. Quindi, fare attenzione a quello aggiunto per il condimento, ma anche a quello contenuto in alcuni alimenti come insaccati, snack e cibi confezionati. Come abbiamo visto, è meglio evitare carboidrati ad alto indice glicemico, così come moderare il consumo di carni rosse, bevande zuccherate e alcoliche. Da ridurre anche il consumo di alimenti ricchi in istamina, come pesce in scatola e alcolici, al fine di mantenere intatta la barriera intestinale.
Dott.ssa Astrologo, ha altri consigli per chi soffre di questa patologia?
Il primo consiglio è rivolgersi a uno specialista per elaborare un piano alimentare mirato, che aiuti a raggiungere e a mantenere un adeguato peso corporeo. Una dieta bilanciata e con le caratteristiche già menzionate è sicuramente di grande aiuto per pazienti affetti da linfedema, che miglioreranno non solo la qualità dei cibi, ma anche l’introito alimentare nel suo insieme, favorendo anche una perdita di peso benefica al ristagno dei liquidi linfatici.
Una delle diete più efficaci nel trattamento del linfedema è la dieta chetogenica, in quanto incide non solo sul calo ponderale, ma anche sullo stato infiammatorio del paziente e sul mantenimento di livelli di glicemia stabili, fondamentali nel corretto drenaggio dei liquidi. È bene sottolineare che questa dieta sia somministrata sotto supervisione di un nutrizionista esperto al fine di evitare peggioramenti dello stato clinico e il rebound del peso perso.
Infine, anche una regolare attività fisica, possibilmente monitorata da un esperto, può contribuire all’efficacia del trattamento.