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Protesi anca: tecnica anteriore mininvasiva. Intervista al dott. Garro.

Protesi anca: tecnica anteriore mininvasiva. Intervista al dott. Garro. | UPMC Italy

La tecnica AMIS (Anterior Mini-Invasive Surgery) rappresenta una rivoluzione nella chirurgia dell’anca. Questo metodo, che prevede un accesso anteriore per l’intervento di protesizzazione, offre numerosi vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali. Ne parliamo con il Dott. Luca Garro, chirurgo ortopedico di grande esperienza nella chirurgia protesica dell'anca e del ginocchio, specialista in Ortopedia e Traumatologia presso UPMC Salvator Mundi International Hospital. Il dottor Garro ci illustra in dettaglio in cosa consiste la tecnica AMIS, i vantaggi che offre ai chirurghi e i benefici significativi per i pazienti.

Dottor Garro, qual è la caratteristica principale di questo tipo di intervento?

La peculiarità della tecnica AMIS è la possibilità di mantenere il tessuto muscolare che circonda l'anca completamente intatto. Il chirurgo impianta la nuova articolazione passando attraverso un intervallo naturale esistente tra i muscoli, senza quindi danneggiare il tessuto muscolare.

Chi si può sottoporre a questo tipo di intervento e in quali circostanze?

Seppur più comune tra le persone anziane, non esiste un vero e proprio limite di età per l’intervento di protesi d’anca. Lo specialista sceglierà la tecnica con cui procedere principalmente in base alle condizioni generali del paziente. In linea di massima, la tecnica mininvasiva è ideale per i pazienti considerati giovani per questo tipo di intervento, vale a dire al di sotto dei 65 anni di età, ed è l’intervento più indicato nei pazienti tra i 30 e i 40 anni.

Utilizzando questa tecnica si affrontano gli stessi rischi di un intervento chirurgico tradizionale?

Attraverso gli accessi tradizionali esiste un potenziale rischio di intaccare la muscolatura, con una conseguente perdita di funzionalità parziale o totale dei muscoli, nonché il pericolo di lussazione protesica, dovuto alla perdita del muro muscolare che circonda l’articolazione.

Quali sono i vantaggi della protesi d’anca effettuata con accesso anteriore mininvasivo?

I vantaggi per il paziente sono molteplici, a partire dall’escludere la necessità di trasfusioni, grazie ad una perdita di sangue estremamente ridotta; come abbiamo visto, la tecnica AMIS consente di preservare la muscolatura al 100%, il che significa che già poche ore dopo l’intervento, il paziente è in piedi e in grado di camminare stabilmente sulle proprie gambe. Anche il dolore post-operatorio è notevolmente ridotto, con conseguente minore utilizzo di antidolorifici, e i tempi di recupero sono più rapidi: nell'arco di poco più di un mese, infatti, il paziente può tornare a svolgere le sue attività quotidiane.

Dopo quanto tempo dall’intervento si può riprendere l’attività sportiva?

I pazienti più giovani sono in grado di tornare a un’attività sportiva controllata e che non implica il contatto fisico potenzialmente traumatico dopo circa 6 mesi. La Hip Society, la società mondiale di chirurgia dell’anca, suggerisce in particolare di praticare tennis, golf, ciclismo, nuoto, o jogging su superfici morbide.

La metodologia mininvasiva AMIS può essere impiegata anche su pazienti anziani?

Assolutamente, la tecnica AMIS è indicata anche per le persone più anziane, in quanto evita un lungo allettamento del paziente e l’atrofia muscolare che ne potrebbe derivare.

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