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Trattare e prevenire il mal di schiena: intervista con il Dottor Mattia Bisconti

Trattare e prevenire il mal di schiena

Il mal di schiena è una condizione clinica complessa, che spesso dipende da molteplici fattori. Abbiamo intervistato Mattia Bisconti, dottore magistrale in fisioterapia, specialista in Fisioterapia muscoloscheletrica e reumatologica (OMPT) e Fisioterapia dello sport (SPT) presso UPMC Salvator Mundi International Hospital e Presidente del Gruppo di Terapia Manuale e Fisioterapia Muscoloscheletrica GTM-AIFI (Associazione Italiana di Fisioterapia), a proposito di questo problema comune che, il più delle volte, è gestibile attraverso trattamenti fisioterapici mirati ed esercizi terapeutici che possono aiutare a gestire i carichi e le attività quotidiane, oltre al dolore.

Dottor Bisconti, parliamo di una condizione piuttosto diffusa. Potrebbe spiegarci in dettaglio i vari tipi di mal di schiena che esistono?

Il mal di schiena più comunque è la cosiddetta lombalgia. Differentemente a quanto si potrebbe pensare, non è necessariamente dovuta a una condizione di salute specifica, come per esempio un'ernia del disco o una protrusione discale. Fondamentalmente, quasi tutti e tutte noi sperimentiamo la lombalgia almeno una volta nella vita. Nella larga maggioranza dei casi, infatti, non è particolarmente allarmante e può dipendere da diversi fattori. Il mal di schiena è abitualmente classificato in base a un ordine di tipo temporale, per cui è definito “acuto” quando dura al massimo 6 settimane, “subacuto” se dura fino a 12 settimane, e “persistente” se va oltre.

Quali sono i principali sintomi della lombalgia?

Le cause sottostanti possono determinare una vasta gamma di sintomi. Ad esempio, il dolore può essere improvviso o graduale, localizzato in un’area specifica o presentarsi su una superficie più ampia. In alcuni casi si possono avere sensazioni di spasmo muscolare, debolezza, insicurezza e paura nel movimento. In situazioni può complesse, assimilabili ad un coinvolgimento neurologico, i sintomi possono estendersi al di sotto del ginocchio e manifestarsi come intorpidimento, la sensazione di avere un calzino stretto intorno al piede, o di “elettricità” lungo la gamba.   

Dottor Bisconti, potrebbe spiegarci in dettaglio le principali cause del mal di schiena?

Il mal di schiena può derivare da una serie di fattori. Una delle cause più comuni è un’errata gestione dei carichi o il compiere sforzi eccessivi non in linea con le proprie capacità e per un tempo prolungato. Altre circostanze comuni che possono contribuire a sviluppare una forma acuta o persistente di mal di schiena sono mantenere una posizione per troppo tempo, o con un'ergonomia inadeguata, ad esempio se passiamo ogni giorno molte ore davanti computer senza cambiare posizione. Va sottolineato che è inappropriato parlare di una postura corretta o scorretta: l’importante è variare il più possibile la posizione del nostro corpo e sottoporlo ad una variabilità di stimoli adeguati a svolgere le attività quotidiane.
Infine, anche fattori come la paura del movimento, scarsa fiducia nelle proprie capacità, stress lavorativi e familiari, scarsa qualità del sonno possono contribuire all’insorgere, o al peggiorare, della lombalgia.

Cosa possiamo dire delle cause meno comuni?

Le cause meno comuni del mal di schiena includono condizioni come l'artrite, radicolopatie per compromissione della conduzione nervosa dei nervi spinali dovuta ad ernia del disco e stenosi. Più raramente, il mal di schiena può essere causato da gravi comorbidità o condizioni cliniche concomitanti e non ancora identificate, come malattie infiammatorie (spondilodisciti), tumori o fratture. Alcune di queste condizioni possono risultare più complesse da riconoscere ed individuare. Un/a fisioterapista specializzato/a in fisioterapia muscoloscheletrica e reumatologica (OMPT) riconoscere i sintomi e potrà contattare il/la medico/a specialista del caso.

Dottor Bisconti, quali sono le strategie efficaci per ridurre il dolore alla schiena senza ricorrere a interventi chirurgici?

Il trattamento conservativo è solitamente la prima linea di intervento contro il mal di schiena. L'uso di farmaci antidolorifici e antinfiammatori da banco, come l'ibuprofene o il naprossene, può essere utile per gestire il dolore, sempre sotto consiglio del proprio medico/a. In fase acuta, è importante assecondare le sensazioni del proprio corpo e restare a riposo nella posizione che meglio allevia i sintomi per un periodo di massimo 24/48 ore. Trascorso questo tempo, è necessario intraprendere fisioterapia specifica per il recupero del movimento o comunque ritornare a uno stile di vita il più attivo possibile, compatibilmente con il proprio stato di salute. È assolutamente sconsigliato restare in uno stato di riposo assoluto oltre il tempo indicato. Nel caso non ci siano miglioramenti dei sintomi è necessario contattare uno specialista.

Nonostante il dolore possa protrarsi nel corso dei giorni, quindi, è importante continuare a muoversi e riprendere gradualmente la vita e le attività quotidiane. Se la schiena è molto dolorante, è consigliabile fare pause, ma evitate di rimanere immobili per troppo tempo. Camminare è un esercizio semplice ma efficace, poiché stimola la circolazione sanguigna e aiuta a riattivare la muscolatura, permettendoci si riconquistare sicurezza e riducendo eventuali timori.

In base alle vostre specifiche esigenze, il vostro fisioterapista può consigliare esercizi specifici per rafforzare, rilassare, migliorare la percezione del proprio corpo e dei propri movimenti, anche per gestire al meglio il dolore. Gli esercizi possono variare e dovrebbero coinvolgere segmenti corporei via via più ampi: si può partire da movimenti del distretto lombare su un materassino fino a coinvolgere arti superiori e inferiori con esercizi in posizione seduta o in piedi.

Potrebbe spiegarci cosa comporta una terapia manuale e quando è opportuno ricorrervi?

Si tratta di una specializzazione della fisioterapia che riguarda un insieme di tecniche proprie dello specialista in fisioterapia muscoloscheletrica e reumatologica (OMPT), volte a modulare la percezione del dolore e a favorire un recupero graduale dei movimenti per riprendere le normali funzioni quotidiane. Possono comprendere mobilizzazioni articolari, manipolazioni ad alta velocità e piccola ampiezza (HVLA), o tecniche di manipolazione dei tessuti molli come i muscoli. La terapia manuale può risultare efficace in fase acuta grazie alla stimolazione del sistema nervoso e alla possibilità di guidare il recupero del movimento della persona. È però importante sottolineare che attraverso la terapia manuale non è possibile ricollocare segmenti vertebrali o riposizionare ernie o similari: questo è un falso mito che deve essere sfatato per non creare false aspettative nel paziente.

Dottor Bisconti, come si può prevenire il ritorno del dolore lombare? Ha qualche consiglio da offrire ai nostri lettori?

Assolutamente si, la prevenzione è fondamentale per evitare il ritorno del dolore lombare. Ecco alcuni suggerimenti che possono aiutare a mantenere la schiena in salute e a prevenire il disagio.

Variare il più possibile la nostra posizione, che sia durante il lavoro o durante le attività di relax, è essenziale per prevenire l’insorgenza del mal di schiena.

L'attività fisica regolare è un elemento chiave nella prevenzione del mal di schiena. Attività come il camminare, nuotare o andare in bicicletta possono aiutare ad allenare i muscoli e migliorare la flessibilità. Questi sono solo dei suggerimenti, è importante che la persona scelga l’attività che più si confà alle proprie preferenze. Le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità consigliano di svolgere nel corso della settimana un minimo di 150 minuti di attività fisica aerobica d’intensità moderata, oppure un minimo di 75 minuti di attività vigorosa più esercizi di rafforzamento dei maggiori gruppi muscolari 2 o più volte a settimana.

Dormire: il sonno ristoratore è per la nostra salute in generale, e per la salute della nostra schiena. Sempre l’OMS, consiglia di dormire 7-8 ore al giorno.

Rafforzare la schiena, che è già uno dei punti più forti e resistenti del nostro corpo, attraverso la corretta gestione dei carichi. Salvo patologie specifiche, se il nostro corpo è abituato, sollevare pesi non rappresenta un rischio.

Posto di lavoro ergonomico: se si passa molto tempo seduti o in piedi al lavoro, è bene assicurarsi di variare il più possibile la propria posizione, inserendo anche degli esercizi. Utilizzare sedie a 5 ruote con un supporto per la schiena, posizionare entrambi i piedi su un piccolo rialzo, avere il desktop all’altezza degli occhi, possono rappresentare dei semplici ed efficaci accorgimenti per agevolare la distribuzione del carico durante le ore lavorative. Fare pause regolari per camminare se si è seduti a lungo o cambiare posizione se si è in piedi per molto tempo sono altri consigli importanti.

Abitudini di vita sane: mantenere uno stile di vita sano, che includa smettere di fumare, ridurre lo stress tramite tecniche di meditazione, seguire una dieta equilibrata e fare un adeguato e regolare esercizio fisico, sono tutti fattori che possono contribuire significativamente a prevenire il mal di schiena.

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