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Il tuo mal di schiena è osteoartrosi? Intervista con il Dott. Alessio Mattei

Il tuo mal di schiena è osteoartrosi

L'osteoartrosi rappresenta una delle patologie più diffuse al mondo, colpendo il 15% della popolazione mondiale con un’età superiore ai 40 anni. Le previsioni indicano che entro il 2050 quasi un miliardo di individui dovrà affrontare questa condizione (fonte: Global Burden of Disease 2021). Tale patologia può colpire qualsiasi articolazione del corpo, inclusa la colonna vertebrale, nel quale caso di parla di spondilosi.

Abbiamo intervistato il dottor Alessio Mattei, esperto in riabilitazione neuro-motoria, terapie manuali e neurodinamica, rieducazione posturale e idrokinesiterapia, che opera presso UPMC Salvator Mundi International Hospital, in merito all’osteoartrosi della colonna vertebrale, i suoi sintomi e le opzioni terapeutiche disponibili.

Dottor Mattei, potrebbe spiegarci cos’è l’osteoartrosi della colonna vertebrale?

L'osteoartrosi è una condizione in cui la cartilagine che riveste e protegge le articolazioni subisce un processo fisiologico di deterioramento. Questo porta le superfici delle ossa coinvolte a sfregare tra loro, causando danni ai tessuti e alle ossa stesse con conseguente dolore e disabilità. L'osteoartrosi è particolarmente comune nelle articolazioni della colonna vertebrale, coinvolgendo sia le piccole articolazioni sia le grandi articolazioni presenti tra le vertebre.

Un altro aspetto comune legato all’invecchiamento riguarda i dischi intervertebrali. Questi fungono da cuscinetti, per lo più costituiti da acqua, tra le vertebre aumentando la possibilità di movimento e garantendo una buona distribuzione del carico. Con il tempo, questi possono perdere liquido e si possono, sviluppare piccole crepe e appiattirsi, riducendo lo spazio tra le ossa. Questo processo può non solo aggravare l'osteoartrosi, ma anche comprimere i nervi che si trovano vicino alla colonna vertebrale.

Quali sono i sintomi più comuni dell’osteoartrosi della colonna vertebrale?

Alcune persone affette da spondilosi possono non avvertire nulla, mentre altre possono sperimentare una varietà di sintomi:

  • Dolore e rigidità al collo o alla parte bassa della schiena.
  • Dolore che si irradia alla spalla o al braccio, gluteo o coscia.
  • Mobilità della schiena limitata.
  • Sintomi neuropatici.
  • Difficoltà a camminare.

Quali sono i trattamenti indicati per questo tipo di disturbo?

In caso di mal di schiena derivato da spondilosi è consigliabile rivolgersi al proprio medico di base o a uno specialista della colonna vertebrale o ad un fisioterapista specializzato in fisioterapia muscoloscheletrica e reumatologica. Se viene diagnosticata una spondilosi, solitamente i primi approcci terapeutici sono non invasivi e non chirurgici:

  • Educazione ed informazione: fondamentale da parte delle figure sanitarie informare il paziente sulla natura della patologia, le strategie terapeutiche disponibili supportate dalla letteratura scientifica, prognosi, misure preventive e strategie di self-management.
  • Esercizio terapeutico: aiuta a stabilizzare la colonna vertebrale, a sviluppare la resistenza, ad aumentare la flessibilità e a ridurre il dolore.
  • Esercizi aerobico: lo specialista può anche consigliare esercizi a basso impatto come il nuoto, bici o camminata. Questi aiutano la flessibilità, rafforzano i muscoli che sostengono la colonna vertebrale e contribuiscono ad una riduzione del dolore attraverso una vascolarizzazione generale del corpo.
  • Terapia manuale: trattamento terapeutico specifico ad appannaggio del fisioterapista, caratterizzato da tecniche manuali che hanno l'obiettivo di ridurre il dolore e la rigidità.
  • Terapia farmacologica: in caso di dolore intenso nei primi giorni può essere prescritto dal medico l’utilizzo di FANS, miorilassanti o corticosteroidi.

Dottor Mattei, quando è necessario ricorrere alla chirurgia?

Nella maggior parte dei casi, i trattamenti non chirurgici risultano efficaci per ridurre il dolore e il disagio. La chirurgia vertebrale può rendersi necessaria se i sintomi sono persistenti nel tempo e non rispondono ai trattamenti conservativi. C’è inoltre indicazione alla chirurgia in presenza di sintomi neurologici gravi, perdita del controllo dell'intestino o della vescica, impossibilità a camminare. È rimandata comunque esclusivamente al medico, la decisione sulla necessità o meno di intervento chirurgico.

Gli specialisti di UPMC Salvator Mundi International Hospital saranno a tua disposizione sabato 4 novembre per una valutazione gratuita della salute della tua schiena. Prenota il tuo appuntamento.