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Osteoartrosi

L'osteoartrosi, o osteoartrite, è una delle malattie muscolo-scheletriche più comuni a livello globale. Colpisce circa il 15% della popolazione mondiale sopra i 40 anni e, secondo le stime del Global Burden of Disease 2021, entro il 2050 potrebbe interessare fino a un miliardo di persone. Questa condizione può coinvolgere qualsiasi articolazione, comprese quelle della colonna vertebrale, dove prende il nome di spondilosi.


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Cos'è l'Osteoartrosi?

L'osteoartrosi (nota anche come artrosi o osteoartrite) è una patologia degenerativa che interessa le articolazioni, caratterizzata dal progressivo deterioramento della cartilagine che le riveste. Quando questa si consuma, le superfici ossee iniziamo a sfregare tra loro, provocando dolore, infiammazione, rigidità articolare e, nei casi più avanzati, disabilità.

L'osteoartrosi può colpire qualsiasi articolazione, ma è particolarmente comune nella colonna vertebrale, dove coinvolge sia le piccole articolazioni posteriori sia quelle tra una vertebra e l’altra.

Un altro elemento che contribuisce al disturbo è l’invecchiamento dei dischi intervertebrali, strutture ricche di acqua che fungono da ammortizzatori tra le vertebre aumentando. Con il tempo, questi dischi possono disidratarsi, perdere volume e sviluppare crepe. Il risultato è una riduzione di spazio tra le vertebre, che può peggiorare l'osteoartrosi e causare compressione dei nervi spinali, con conseguenti dolori irradiati, formicolii o debolezza agli arti.

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Quali Sono I Sintomi dell’Osteoartrosi?

I sintomi dell’osteoartrosi possono variare da persona a persona. In alcuni casi, soprattutto nelle fasi iniziali o nelle forme più lievi, la patologia può essere asintomatica. In altri, invece, può manifestarsi con segni più evidenti e impattare sulla qualità della vita quotidiana.

Nel caso della spondilosi (l’artrosi che interessa la colonna vertebrale), i sintomi più comuni includono:

  • Dolore e rigidità al collo (rachide cervicale) o alla parte bassa della schiena (rachide lombare).
  • Dolore irradiato alla spalla, al braccio, ai glutei o alla coscia.
  • Limitazione della mobilità della schiena, soprattutto al risveglio o dopo essere rimasti a lungo nella stessa posizione.
  • Sintomi di tipo neuropatico, come formicolii, debolezza muscolare o sensazione di scossa elettrica.
  • Difficoltà nella deambulazione, dovute alla compressione dei nervi spinali.

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Come Si Tratta l'Osteoartrosi?

In caso di mal di schiena derivato da spondilosi, è consigliabile consultare il proprio medico di base o uno specialista della colonna vertebrale o un fisioterapista specializzato in disturbi muscoloscheletrici e reumatologici.

Se viene diagnosticata una spondilosi, i trattamenti iniziali sono solitamente non invasivi e non chirurgici, con l’obiettivo di alleviare i sintomi, migliorare la funzionalità e prevenire un peggioramento.

Trattamenti conservativi per l’osteoartrosi della colonna vertebrale:

  • Educazione e informazione del paziente – Un elemento fondamentale: le figure sanitarie forniscono indicazioni chiare sulla patologia, i trattamenti supportati dalla letteratura scientifica, la prognosi e le strategie di autogestione.
  • Esercizio terapeutico personalizzato – Aiuta a stabilizzare la colonna vertebrale, aumentare forza e flessibilità, migliorare la postura e ridurre il dolore.
  • Attività aerobica a basso impatto – Camminata, nuoto o bicicletta migliorano la vascolarizzazione generale, rafforzano i muscoli del tronco e alleviano il dolore articolare.
  • Terapia manuale fisioterapica — Include manipolazioni e mobilizzazioni specifiche volte a ridurre dolore e rigidità articolare. È indicata e praticata da fisioterapisti qualificati.
  • Terapia farmacologica – In caso di dolore intenso, il medico può prescrivere FANS, miorilassanti o corticosteroidi per un sollievo sintomatico nelle fasi acute.

Quando è necessario l’intervento chirurgico?

Nella maggior parte dei casi, la terapia conservativa è efficace. Tuttavia, la chirurgia vertebrale può  essere presa in considerazione se:

  • I sintomi persistono a lungo nonostante i trattamenti.
  • Sono presenti disturbi neurologici importanti.
  • Si verificano perdita del controllo di intestino o vescica.
  • Il dolore rende impossibile camminare.

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Revisione marzo 2025.