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Sepsi

La sepsi è una rara ma grave complicanza di un'infezione. Si verifica quando l’organismo reagisce in modo eccessivo all’infezione, attivando una risposta infiammatoria che può danneggiare tessuti e organi vitali fino a comprometterne il funzionamento.

Può colpire chiunque abbia un’infezione in corso, ma i soggetti più a rischio sono neonati, bambini, anziani e persone con patologie croniche o con un sistema immunitario indebolito.

Se riconosciuta e trattata tempestivamente, la sepsi può essere superata senza conseguenze a lungo termine. Senza un intervento rapido, però, può avere esiti gravi o fatali.


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Cos’è la Sepsi?

La sepsi è una grave risposta infiammatoria dell’organismo a un’infezione. Quando il sistema immunitario combatte un’infezione, rilascia sostanze chimiche nel sangue per contrastarla. Tuttavia, in alcuni casi, questa reazione diventa eccessiva e incontrollata, provocando una infiammazione diffusa che danneggia tessuti e organi vitali.

I rischi maggiori derivano proprio dal malfunzionamento degli organi e dalla possibile evoluzione verso lo shock settico, una complicanza particolarmente pericolosa in cui la pressione sanguigna cala drasticamente a causa dell’insufficienza della circolazione. In queste condizioni, organi fondamentali come polmoni, reni e fegato possono smettere di funzionare in breve tempo.

Lo shock settico ha un alto tasso di mortalità, fino al 50% dei casi, e rappresenta l’evoluzione più temuta della sepsi. Per questo motivo, è fondamentale riconoscere i sintomi della sepsi precocemente e iniziare subito le terapie, così da ridurre il rischio di complicanze gravi e aumentare le possibilità di guarigione completa.

Sepsi e Setticemia Non Sono la Stessa Cosa

I termini sepsi e setticemia vengono spesso usati come sinonimi, ma indicano condizioni diverse:

  • Setticemia: è la presenza di batteri nel sangue (battericemia), una condizione grave che può evolvere in sepsi se l’organismo sviluppa una risposta infiammatoria sistemica.
  • Sepsi: è la risposta infiammatoria dell’organismo a un’infezione, che può essere provocata da batteri, virus o funghi (più raramente). La sepsi può insorgere in presenza di setticemia, ma anche senza che nel sangue siano rilevati batteri.

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Quali Sono i Sintomi della Sepsi?

Riconoscere la sepsi nelle fasi iniziali non è semplice, perché i sintomi possono assomigliare a quelli di altre condizioni comuni. Per questo motivo, i medici valutano la presenza di almeno due o più dei seguenti segni clinici:

  • Aumento della frequenza cardiaca: oltre 90 battiti al minuto.
  • Respiro accelerato: più di 20 atti respiratori al minuto.
  • Temperatura corporea anomala: superiore a 38°C o inferiore a 36°C.
  • Presenza di un’infezione: confermata o sospetta, supportata da esami del sangue (come la conta dei globuli bianchi).

Oltre a questi parametri, possono comparire altri sintomi frequenti:

  • Brividi o tremori.
  • Difficoltà respiratorie.
  • Dolore intenso e diffuso.
  • Estrema stanchezza e malessere generale.
  • Pelle umida o sudata.
  • Stato confusionale o alterazione della coscienza.

La presenza di uno o più di questi sintomi, soprattutto in persone a rischio, richiede assistenza medica immediata: la sepsi è un’emergenza che va trattata tempestivamente.

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Come si Diagnostica la Sepsi?

La diagnosi di sepsi può essere effettuata solo da un operatore sanitario dopo una valutazione diretta del paziente. La procedura comprende:

  • Raccolta di informazioni cliniche: sintomi, storia medica e presenza di infezioni recenti.
  • Esame obiettivo: controllo di temperatura, pressione sanguigna, frequenza cardiaca e respiratoria.
  • Esami del sangue: ricerca di microrganismi nel sangue, conta dei globuli bianchi e altri parametri utili a valutare eventuali danni agli organi.
  • Altri esami diagnostici: radiografie, ecografie o TAC per individuare la sede dell’infezione e confermare la diagnosi.

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Come si Cura la Sepsi?

Il trattamento della sepsi dipende dalla causa dell’infezione, dagli organi coinvolti e dalla gravità del quadro clinico. Nella maggior parte dei casi, ai primi segnali di sepsi il medico prescrive il ricovero ospedaliero per eseguire accertamenti e iniziare subito le terapie. Spesso, però, la diagnosi avviene in urgenza, quando il paziente arriva già in condizioni critiche.

Terapia antibiotica

Il primo obiettivo è fermare l’infezione che ha causato la sepsi. Per questo motivo, il trattamento inizia quasi sempre con la somministrazione immediata di antibiotici ad ampio spettro, in attesa dei risultati dell’emocoltura che consentono di identificare il batterio responsabile.

Se la sepsi è causata da un virus, gli antibiotici non sono efficaci, ma vengono comunque somministrati inizialmente per non ritardare la terapia.

Quando viene confermata un'infezione virale, non sempre esistono antivirali specifici: in questi casi, è il sistema immunitario a combattere l’infezione, con il supporto di cure sintomatiche e monitoraggio medico.

Altre terapie per gestire la sepsi

Oltre agli antibiotici, il personale medico può utilizzare diversi trattamenti per stabilizzare il paziente e ridurre i danni agli organi:

  • Somministrazione di liquidi endovena per mantenere la pressione sanguigna.
  • Farmaci vasopressori per aumentare la pressione arteriosa.
  • Ventilatore meccanico per garantire ossigeno in caso di insufficienza respiratoria.
  • Insulina per mantenere sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue.
  • Chirurgia per rimuovere eventuali tessuti danneggiati dall’infezione.

Prognosi e durata del trattamento

La rapidità dell’intervento è il fattore che più influenza la prognosi: curare la sepsi tempestivamente può evitare danni permanenti agli organi e aumentare le possibilità di guarigione completa.

La durata della degenza ospedaliera varia in base allo stato di salute del paziente e alla gravità dell’infezione. Generalmente sono necessari alcuni giorni di ricovero, ma in caso di batteri resistenti agli antibiotici o di danni organici severi il trattamento può essere più lungo e complesso.

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Revisione agosto 2025.