Cos'è una frattura legata all'osteoporosi?
L'osteoporosi rende le ossa fragili e deboli e può colpire anche le vertebre. Le donne in post-menopausa, a causa dei cambiamenti ormonali, spesso soffrono di osteoporosi.
Quali sono i sintomi di una frattura legata all'osteoporosi?
I pazienti possono sperimentare dolore improvviso e intenso e potrebbero non sapere di avere una frattura fino a quando non avvertono questo dolore. Alcuni sintomi includono:
- Difficoltà a stare in piedi.
- Dolore al petto o alla schiena.
- Lentezza generale o rigidità quando si è seduti o in piedi.
Se hai sintomi di fratture legate all'osteoporosi, prenota un appuntamento con il Prof. Pier Paolo Maria Menchetti presso UPMC Salvator Mundi International Hospital per una diagnosi accurata e opzioni di trattamento personalizzate.
Come si diagnostica una frattura legata all'osteoporosi?
Lo specialista potrà prescrivere una Risonanza Magnetica (RM), che consente di distinguere le nuove fratture da quelle più vecchie.
Quali sono le opzioni di trattamento per le fratture legate all'osteoporosi?
Le fratture legate all'osteoporosi vengono spesso trattate con riposo a letto per tre settimane. Potresti dover indossare un corsetto per la schiena per 2-4 mesi. Durante le prime settimane successive alla frattura, le vertebre possono deformarsi o schiacciarsi. Il corsetto per la schiena aiuterà a prevenire questa deformazione e schiacciamento, ma lo specialista potrebbe raccomandare una vertebroplastica o una cifoplastica per prevenire ulteriori danni.
- Vertebroplastica: in questo procedimento, il chirurgo inietta cemento acrilico (lo stesso cemento utilizzato per gli impianti dell'anca o del ginocchio) nella vertebra per rinforzare l'osso.
- Cifoplastica: in questo procedimento, il chirurgo userà la guida radiologica per spostare un ago sul sito della frattura e una volta lì, gonfierà un piccolo palloncino nella vertebra per creare più spazio per i nervi spinali. Il cemento viene, quindi, iniettato nello spazio per rinforzare ulteriormente la vertebra e prevenire futuri crolli.
Entrambi i metodi sono raccomandati per fratture non più vecchie di quattro mesi, con la presenza di gonfiore che probabilmente causa dolore. Questi procedimenti non possono essere utilizzati in fratture più vecchie perché i chirurghi non sarebbero in grado di iniettare una quantità sufficiente di cemento per rinforzare la vertebra.
L'obiettivo di questi procedimenti è ridurre il dolore. Il grado di riduzione del dolore dipenderà da quanto rapidamente viene diagnosticata la condizione e dalla quantità di cemento che può essere iniettata nella vertebra per rinforzarla.