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Tabagismo: i danni causati a cuore e arterie

Tabagismo: I danni causati a cuore e arterie. Intervista al Dott. Marco Stefano Nazzaro | UPMC

Smettere di fumare rappresenta un passo fondamentale per preservare la salute del cuore e delle arterie e ridurre le probabilità di gravi eventi cardiovascolari.

Intervista al Dott. Marco Stefano Nazzaro, cardiologo in UPMC Salvator Mundi International Hospital.

Il 31 maggio è il World No Tobacco Day: una giornata voluta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per sensibilizzare ed educare rispetto ai danni causati dal fumo di sigaretta, una delle principali cause di morte nel mondo. Secondo l’OMS, infatti, il fumo di tabacco è responsabile di oltre 8 milioni di morti ogni anno, di cui circa 7 milioni dovute a malattie cardiovascolari direttamente correlate al consumo di tabacco. Abbiamo chiesto al dottor Marco Stefano Nazzaro, cardiologo specialista di infarto miocardico, quali sono i principali danni causati dal fumo.

Dottore, ci dice quali sono i principali danni che il fumo può causare alle arterie e al cuore?

Ogni sigaretta fumata accresce significativamente il rischio cardiovascolare, e favorisce lo sviluppo di malattie cardiovascolari attraverso diversi meccanismi dannosi. È importante sottolineare che i danni causati dal fumo sono cumulativi nel tempo. Più una persona fuma e più a lungo fuma, maggiori sono i danni che possono verificarsi a livello cardiovascolare.

È importante sottolineare che i fumatori hanno una probabilità fino a 4 volte maggiore di sviluppare malattie cardiovascolari rispetto ai non fumatori. Inoltre, fumare può ridurre significativamente la speranza di vita, con una riduzione media di 8 anni rispetto a chi non fuma.

Gli effetti negativi del fumo sul sistema cardiovascolare possono essere diretti, ad esempio, quelli che danneggiano le pareti delle arterie che diventano meno elastiche e indiretti, cioè comportano l’aumento del colesterolo cattivo (LDL) e la diminuzione del colesterolo buono (HDL), danneggiando la parete interna dei vasi sanguigni. L’accumulo di colesterolo cattivo nelle arterie forma delle placche e accelera un processo chiamato aterosclerosi, che può ostacolare il flusso sanguigno e ridurre l'apporto di sangue al cuore. Le placche possono crescere nel tempo restringendo i vasi sanguigni e ostacolando il flusso di sangue verso il cuore. Se una placca si rompe, si forma un coagulo di sangue che può bloccare completamente un’arteria, causando un infarto miocardico, evento spesso mortale.

La combinazione di questi effetti dannosi aumenta la probabilità di sviluppare placche ostruttive e la formazione di coaguli di sangue, noti come trombi, nei vasi sanguigni. Questo può portare a gravi eventi cardiovascolari, come l'ictus o l'infarto.

Quali sono le sostanze nocive presenti nel tabacco, che possono aggravare la progressione delle malattie cardiovascolari?

Aumento della frequenza cardiaca, contrazione più intensa delle cellule cardiache, aumento della pressione arteriosa, e riduzione dell'apporto di ossigeno ai tessuti sono tra i principali effetti della nicotina e del monossido di carbonio presenti nel tabacco. Questi sono più evidenti nelle persone con malattie cardiovascolari preesistenti, ma anche nelle persone apparentemente sane, questi effetti possono contribuire all'insorgenza e alla progressione delle malattie cardiovascolari nel lungo termine.

La nicotina, una vera e propria droga contenuta nelle foglie del tabacco, dà dipendenza e ha un impatto immediato sul sistema nervoso centrale e cardiovascolare. La nicotina agisce come un potente stimolante, aumentando la frequenza cardiaca e facendo contrarre con più forza le cellule del cuore a ogni battito. Questo può mettere sotto stress il sistema cardiovascolare e aumentare la pressione arteriosa. L'aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna può danneggiare le arterie e favorire lo sviluppo di placche aterosclerotiche, che possono ostacolare il flusso sanguigno e aumentare il rischio di eventi cardiaci come l'infarto.

Legandosi all'emoglobina presente nel sangue, Il monossido di carbonio ne riduce la capacità di trasportare ossigeno ai vari organi e tessuti del corpo. Questo porta a una diminuzione dell'ossigenazione dei tessuti, inclusi quelli del cuore. L'insufficiente apporto di ossigeno può danneggiare le cellule cardiache e peggiorare le condizioni delle persone affette da malattie cardiache preesistenti.

Quali sono i campanelli d'allarme che una persona fumatrice dovrebbe tenere sotto controllo per rilevare eventuali problemi cardiaci?

I segnali che indicano la presenza di disturbi o malattie del cuore possono variare da persona a persona, ma ci sono alcuni sintomi comuni a cui prestare attenzione. Uno dei più comuni è il dolore al petto. Se una persona fumatrice avverte dolore o sensazione di oppressione al petto alla base del collo o anche bruciori allo stomaco, potrebbe essere un segnale di angina, un problema cardiaco legato all'insufficiente apporto di sangue al cuore di cui abbiamo già parlato. Questo dolore può verificarsi durante l'attività fisica o in situazioni di stress e può essere alleviato con farmaci specifici.
Un altro campanello d'allarme è la difficoltà respiratoria ossia la dispnea, che potrebbe essere un segnale di insufficienza cardiaca, in cui il cuore non riesce a pompare abbastanza sangue per soddisfare le esigenze del corpo. Le palpitazioni sono un altro segnale da tenere sotto controllo: un battito cardiaco irregolare o accelerato, potrebbe essere un segnale di aritmie cardiache. L'affaticamento e la debolezza persistenti possono indicare una cattiva circolazione sanguigna verso il cuore e il resto del corpo. Infine, il gonfiore delle gambe e delle caviglie: se una persona fumatrice nota un accumulo di liquidi nelle gambe e nelle caviglie, deve subito consultare il cardiologo per una valutazione accurata della salute cardiaca. 
Quindi: dolore, dispnea, debolezza, gonfiore delle gambe sono 4 campanelli d’allarme che vanno immediatamente ascoltati.

Il rischio è anche per chi non fuma, ma vive con una persona fumatrice?

Sì, il fumo passivo, ovvero l'inalazione di fumo da parte di non fumatori, può aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Delle 8 milioni di morti l’anno negli Stati Uniti dovuti al fumo, quasi 1 milione sono causate dal fumo passivo.

Riusciamo a smettere di fumare: quali benefici possiamo osservare?

Smettere di fumare è la cosa più importante che un fumatore può per migliorare la salute del cuore e delle arterie. Gli effetti positivi si manifestano già dopo breve tempo. Appena 20 minuti dopo l'ultima sigaretta, la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca cominciano a diminuire. Nel corso di alcuni anni di astinenza dal fumo, il rischio di malattie cardiovascolari si riduce significativamente.

Per coloro che soffrono di patologie cardiache o hanno subito un intervento al cuore, smettere di fumare è l’intervento più efficace per ridurre le probabilità di andare incontro a un aggravamento della malattia. Una revisione di 20 studi condotti in diversi Paesi su pazienti affetti da malattia ischemica del cuore o sottoposti a chirurgia coronarica ha dimostrato una diminuzione della mortalità del 36% e una riduzione del 32% degli infarti per coloro che hanno smesso di fumare rispetto a quelli che hanno continuato a fumare. Questi benefici sono evidenti già dopo due anni dalla cessazione del fumo.

In conclusione, smettendo di fumare, il rischio di malattie cardiovascolari si riduce notevolmente dopo circa 1 anno e, dopo 20 anni, si riavvicina a quello di una persona che non ha mai fumato.