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Carcinoma della prostata: sintomi, fattori di rischio e consigli per prevenirlo

Carcinoma della prostata: sintomi, fattori di rischio e consigli per prevenirlo | UPMC Italy

Nota dell'editore: Questo articolo è stato pubblicato originariamente il 16 novembre 2022 ed è stato rivisto l'ultima volta il 20 novembre 2023.

Il tumore della prostata costituisce una delle neoplasie più comuni nell'uomo. Nel corso del 2022, sono state registrate oltre 40mila nuove diagnosi, rappresentando circa il 20% di tutti i tumori maschili. La notizia positiva è che, in caso di diagnosi tempestiva, il tasso di sopravvivenza netta a 5 anni supera il 90%. Attualmente, in Italia, si stima che quasi 600mila uomini abbiano superato la diagnosi (fonte: I numeri del cancro in Italia 2022, AIOM).

La prostata

La prostata è una ghiandola delle dimensioni di una noce posta sotto la base della vescica e anteriormente al retto, che svolge un ruolo cruciale nella produzione del liquido seminale. Ingrossamenti della prostata possono manifestarsi in forma benigna, noti come iperplasia prostatica benigna, o in forma cancerogena. Alcuni sintomi, come la minzione frequente, sono comuni a entrambe le condizioni.

La rilevanza di uno screening precoce emerge come elemento fondamentale nella gestione della salute prostatica. Metodi di screening includono il dosaggio del PSA, l’esame digitorettale, l’ecografia prostatica e, se necessario, la biopsia sotto guida ecografica. Consultare il proprio medico per uno screening del carcinoma prostatico, specialmente tra i 55 e i 69 anni, rappresenta un passo importante nella tutela della salute maschile.

I sintomi del carcinoma della prostata

Nelle fasi iniziali, il carcinoma della prostata di solito procede in modo silenzioso, senza manifestare alcun sintomo evidente. Tuttavia, con l'avanzare della malattia, possono insorgere i seguenti sintomi:

  • Dolori ossei.
  • Sensazione di dolore sordo nell'area pelvica.
  • Discomfort ai fianchi, nella parte bassa della schiena o nella parte superiore delle cosce.
  • Eiaculazioni dolorose.
  • Necessità frequente di urinare.
  • Perdita di peso.
  • Perdita dell'appetito.
  • Presenza di sangue nelle urine.

La comparsa di tali segnali richiede un'attenzione immediata e la consulenza di un professionista della salute. Il riconoscimento tempestivo di questi sintomi può contribuire significativamente a un intervento precoce e a una gestione efficace della malattia.

I fattori di rischio per il carcinoma della prostata

I fattori di rischio associati al carcinoma della prostata comprendono vari elementi che possono aumentare la probabilità di sviluppare questa forma di cancro. Benché le cause esatte della malattia non siano completamente comprese, sono stati identificati alcuni fattori di rischio ben riconosciuti, tra cui:

  • Obesità.
  • Età: il rischio di sviluppare il carcinoma della prostata aumenta significativamente con l'avanzare dell'età. In particolare, la maggior parte dei casi si verifica in individui di età superiore ai 55 anni, risultando raro al di sotto dei 40 anni.
  • Familiarità: la presenza di casi di carcinoma prostatico tra parenti di primo grado può aumentare il rischio individuale. La componente genetica e familiare è pertanto ritenuta un fattore significativo.

Come ridurre il rischio di carcinoma della prostata

La riduzione del rischio di carcinoma della prostata può essere influenzata positivamente da scelte di vita salutari. Basandosi su numerosi studi scientifici, il Fondo mondiale per la ricerca sul cancro ha fornito indicazioni preziose riguardo al rapporto tra alimentazione, stili di vita e tumori.

Alcuni suggerimenti per prevenire le patologie croniche

  1. Limitare il consumo di carne rossa, alimento ricco di grassi saturi e calorie.
  2. Mangiare regolarmente frutta e verdure di stagione. Pomodori, broccoli, mirtilli e cavolfiori contengono sostante nutritive che possono contribuire a rallentare la diffusione dei tumori.
  3. Consumare “grassi buoni”. Olio d'oliva, pesce, noci e avocado contengono tutti grassi omega 3. Evitare i grassi parzialmente idrogenati, contenuti in molti alimenti confezionati.
  4. Evitare il fumo. Il tabagismo è stato collegato a vari tipi di tumori, compreso il carcinoma della prostata. Smettere di fumare può migliorare significativamente la salute generale e ridurre il rischio di molte malattie, inclusi i tumori. Una buona notizia: dieci anni senza fumo fanno crollare il fattore di rischio, portandolo al pari di quello di un non fumatore della stessa età.
  5. Limitare il consumo di alcol. Un elevato consumo di alcol indebolisce il sistema immunitario ed espone al rischio di molte patologie, tra cui il cancro.
  6. Inserire l'esercizio fisico nella routine quotidiana. Se la palestra è un impegno eccessivo o annoia, o attenersi a una rigida routine di esercizi fisici risulta difficile, una semplice camminata o una pedalata possono far aumentare la frequenza cardiaca e ridurre lo stress. Cercate i piccoli trucchi per muovervi di più nel corso della giornata, come parcheggiare l'auto più lontana dall'ufficio, andare a piedi al supermercato, fare le scale invece di prendere l'ascensore.
  7. Provare lo yoga per ridurre lo stress, fattore di rischio per diverse malattie, tra cui il carcinoma della prostata. La yoga-terapia aumenta il flusso sanguigno e allevia lo stress. Inoltre, aumenta la flessibilità e il tono muscolare.
  8. Migliorare la qualità del sonno. La quantità di sonno ideale è tra le 7 e le 9 ore a notte per una persona adulta. Spegnere il telefono o abbassare le luci sono solo due accorgimenti che possono aiutarvi a sviluppare una routine notturna, per un riposo ottimale.

Incorporare queste pratiche nel proprio stile di vita quotidiano può contribuire a mantenere una salute prostatica ottimale e a ridurre il rischio di sviluppare il carcinoma della prostata. È importante consultare il proprio medico per una valutazione personalizzata e ricevere consigli specifici in base alle proprie condizioni e al proprio stile di vita.

Puoi consultare la sezione di urologia per conoscere meglio i servizi di UPMC Salvator Mundi International Hospital.