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Melanoma: fattori di rischio

Melanoma: fattori di rischio | UPMC Italy

Il melanoma rappresenta il terzo tipo di tumore più diffuso in Italia, sia nella popolazione maschile che in quella femminile, con quasi 13mila diagnosi stimate solo nel 2023 (fonte: AIRC). È anche uno dei tumori più comuni tra i giovani sotto i 30 anni. Caratterizzato dalla sua aggressività, può crescere rapidamente e invadere in poco tempo gli altri tessuti e organi, causando un alto tasso di mortalità. La prevenzione e una diagnosi precoce sono cruciali, pertanto adottare comportamenti protettivi e sottoporsi a screening periodici è fondamentale per ridurre il rischio di sviluppare questa malattia.

Melanoma: cosa c’è da sapere?

La pelle è formata da tre strati: l’epidermide, il derma e il tessuto sottocutaneo. All’interno dell’epidermide, risiedono i melanociti, cellule che producono la melanina, il pigmento che dà colore alla pelle e ai nei, protegge dai raggi solari e consente l’abbronzatura. Il melanoma deriva da una mutazione anomala e dalla proliferazione incontrollata di tali cellule, causata principalmente da:

  • Esposizione eccessiva e ripetuta alla luce ultravioletta (UV) del sole e delle lampade abbronzanti.
  • Familiarità o ereditarietà (un parente stretto colpito dalla malattia).
  • Fenotipo cutaneo chiaro, caratterizzato da pelle, capelli e occhi chiari, associato a un rischio maggiore.
  • Presenza di altre condizioni predisponenti, come l’insufficienza del sistema immunitario o patologie ereditarie.

Non è ampiamente conosciuto che il melanoma può svilupparsi anche in aree insolite del corpo, come sotto le unghie, sui palmi delle mani, sotto la pianta dei piedi, nelle mucose (bocca, naso, vagina, ano), e in casi rari casi nell’occhio. La diagnosi solitamente inizia con una biopsia, durante la quale viene prelevato un piccolo campione del sospetto melanoma per l’analisi in laboratorio. Il trattamento varia in base alle dimensioni, alla localizzazione e alla profondità del tumore, nonché al coinvolgimento di altri tessuti. Le opzioni terapeutiche possono includere interventi chirurgici, chemioterapia e radioterapia.

Sintomi e campanelli d'allarme del melanoma

Uno dei primi campanelli d’allarme per il melanoma è la comparsa di un nuovo neo o il cambiamento di uno già esistente. Un metodo utile per monitorare i nei e individuare eventuali anomalie è l’applicazione della “regola ABCDE”: ogni lettera corrisponde a un aspetto da valutare.

ABCDE del melanoma

  • Asimmetria: se si potesse dividere il neo a metà, quelle metà dovrebbero essere uguali, se non lo sono, il neo potrebbe essere canceroso.
  • Bordo: bordi sfumati o dentellati, anziché lisci e ben definiti.
  • Colore: presenza di diverse tonalità di colore all’interno del neo oltre al marrone, come nero, rosso blu.
  • Diametro: spesso i melanomi interessano nei di grandi dimensioni, ma questo non vuol dire che non possono originarsi in nei molto piccoli.
  • Evoluzione: cambiamenti nel colore, dimensione, forma o spessore del neo nel tempo.

Prevenzione del melanoma

Alcune precauzioni possono ridurre il rischio di sviluppare il melanoma. Tra queste, proteggersi dai raggi UV è una delle più efficaci.

È importante:

  • Esporsi al sole in modo moderato, evitando le ore più calde della giornata (tra le 10 e le 16) e le scottature.
  • Utilizzare la protezione solare tutto l’anno, non solo in estate. Assicurarsi che la protezione solare sia ad ampio spettro e protegga sia dai raggi UVA che da quelli UVB, con un SPF (fattore di protezione solare) di almeno 30. È consigliabile riapplicare la crema solare ogni due ore o dopo il nuoto o dopo aver sudato e utilizzare una quantità sufficiente per coprire tutte le aree esposte della pelle.
  • Evitare l’uso dei lettini abbronzanti, poiché anche una sola seduta aumenta il rischio di melanoma del 75%.

Inoltre, è importante controllare regolarmente l’aspetto dei nei attraverso l’autoanalisi e sottoporsi a controlli dermatologici regolari, inclusa la mappatura dei nei.

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