Prevenzione cardiaca nelle donne. Intervista alla dott.ssa Patrizia Romano.
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Le malattie cardiache rappresentano la principale causa di morte a livello globale, colpendo anche le donne, soprattutto dopo i 65 anni. Una percentuale significativa di questi decessi potrebbe essere evitata adottando corrette misure preventive: ma come tutelare al meglio la salute del cuore femminile? La dottoressa Patrizia Romano, cardiologa ed esperta nella prevenzione cardiovascolare nelle donne, ci guiderà in questo percorso. Tra gli specialisti a disposizione per consulenze gratuite ed ECG in occasione dell’Open Day dedicato alla Prevenzione Cardiologica del 22 febbraio 2025, la dottoressa sarà a disposizione per consulenze gratuite ed ECG, offrendo preziosi consigli su come prevenire e gestire i rischi cardiovascolari.
Dottoressa Romano, quali sono i principali fattori che espongono le donne a un rischio maggiore di sviluppare malattie cardiovascolari rispetto agli uomini?
Le donne possono essere vulnerabili allo sviluppo di malattie cardiovascolari a causa di una combinazione di fattori, tra i principali dei quali i cambiamenti ormonali legati alla menopausa, che incidono negativamente sulla salute cardiovascolare. Questi si aggiungono ai fattori di rischio come l’aumento del colesterolo e l’ipertensione arteriosa, particolarmente frequenti nella fase post-menopausale. Le donne, inoltre, possono presentare l’esordio della cardiopatia ischemica per fenomeni diversi dalla malattia aterosclerotica, come la dissezione parietale delle arterie coronarie. Esse sono, infine, più esposte degli uomini agli eventi cerebrovascolari.
Può accennare alcune delle differenze che emergono nella sintomatologia?
Spesso si associa l’infarto a sintomi classici, come il peso o il dolore al torace e al braccio sinistro, ma nelle donne la sintomatologia può essere diversa e meno evidente. Le donne, infatti, potrebbero manifestare sintomi atipici, più difficili da interpretare. Tra questi segnali di avvertimento si annoverano: mancanza di respiro, affaticamento insolito, nausea, epigastralgie, dolore alla mascella, al collo, alla gola o alla schiena. Questi sintomi, spesso sottovalutati, richiedono un’attenzione particolare per una diagnosi precoce e tempestiva.
Quali indicazioni darebbe parlando di prevenzione cardiovascolare femminile?
La prevenzione cardiovascolare nelle donne deve tener conto delle differenze dei sintomi, dei diversi meccanismi patogenetici delle malattie cardiovascolari, delle diverse fasi della vita della donna come la gravidanza e la menopausa. Le donne, inoltre, sono gravate dall’incidenza del tumore al seno e in questi casi si deve considerare il rischio del danno del miocardico provocato dalla chemio e radioterapia a cui vengono sottoposte le pazienti. In questi casi, quindi, la valutazione cardiologica permetterà di valutare precocemente il potenziale danno e iniziare una terapia cardioprotettiva per evitare la progressione verso l’insufficienza cardiaca. Le donne, inoltre, prestano poca attenzione alla propria salute; sempre impegnate a seguire i familiari, tendono a curarsi meno, a sottovalutare i sintomi e si rivolgono tardi al proprio medico curante o al pronto soccorso. In questo modo, ritardano la diagnosi e i trattamenti, la cui tempestività è essenziale per garantirne l’efficacia. Sensibilizzare le donne sulla prevenzione primaria e secondaria e sull’attenzione ai segnali del proprio corpo vuol dire migliorarne la prognosi. Sono importanti quindi screening mirati periodici per stabilire il grado di rischio cardiovascolare, gli accertamenti da eseguire, la tempistica in cui eseguirli. Gli incontri di screening sono utili anche per fornire informazioni sul corretto stile di vita, su di una sana alimentazione e sull’importanza di una attività fisica regolare.
Quali ulteriori consigli darebbe alle donne, dottoressa Romano?
Raccomanderei alle fumatrici di smettere di fumare, a tutte di moderare il consumo di alcol, che è meno tollerato dalle donne rispetto agli uomini, di monitorare regolarmente la pressione arteriosa, i livelli di glicemia e il colesterolo LDL e di adottare uno stile di vita attivo dal punto di vista fisico, praticando un’attività aerobica per almeno tre ore a settimana.