Ridurre il Rischio di Malattie Cardiache. Intervista al Dott. Greco.
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I ritmi frenetici della vita lavorativa possono portarci a trascurarci e ad ignorare segnali importanti che sono invece campanelli d’allarme di patologie più gravi, come le malattie cardiovascolari. In Italia, le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte. Esse originano in gran parte dall’aterosclerosi, cioè dal depositarsi sulla parete delle arterie di materiale composto principalmente da colesterolo, questo processo, una volta iniziato, è in continua espansione se non viene contrastato.
Come possiamo quindi proteggerci e prenderci cura del cuore, il motore della nostra salute?
Ne abbiamo parlato con il Dott. Cesare Greco, cardiologo, che sarà a disposizione per consulenze gratuite durante l’Open Day di Cardiologia il 22 febbraio.
Dott. Greco, quando e come iniziare a prendersi cura del proprio cuore?
Innanzitutto dobbiamo essere coscienti della quota di rischio cardiovascolare che ci viene dalla nostra genetica familiare. Sappiamo ora che questa quota di rischio che pensavamo immodificabile può essere controbilanciata da abitudini di vita salutari e dalla riduzione dei fattori di rischio a partire dall’età giovanile. Il primo passo è quindi adottare ed insegnare ai bambini ed ai ragazzi abitudini di vita consapevoli e salutari. Questo significa curare l’alimentazione, mantenere una buona igiene del sonno e praticare regolarmente attività fisica aerobica. E’ inoltre fondamentale evitare il fumo, limitare il consumo di alcol e tenere sotto controllo i livelli di colesterolo cattivo e di glicemia, riducendo grassi, zuccheri, sale e cibi ultra-processati. Questi accorgimenti aiutano a prevenire il rischio di obesità, diabete, di accumuli di placche aterosclerotiche nei vasi sanguigni e di ipertensione arteriosa. Questo vale per ambedue i sessi: bisogna infatti sfatare il mito che le donne siano meno colpite dalle malattie cardiovascolari, dopo i 65 anni la loro prevalenza è maggiore nelle donne e spesso la malattia è più severa. La stessa prevenzione cardiovascolare ha nelle donne una sua peculiarità.
Parliamo di ipertensione arteriosa. Cos’è e come si può contrastare?
Quando il medico misura la pressione sanguigna, valuta la forza con cui il sangue preme contro le pareti delle arterie e contro la quale il cuore deve pompare in sangue. Questa misurazione è espressa con due valori, ad esempio 120/80 mmHg. Il primo numero rappresenta la pressione sistolica (quando il cuore pompa il sangue) e il secondo la pressione diastolica (quando il cuore è a riposo tra un battito e l’altro).
Se uno o entrambi questi valori sono troppo alti, si parla di ipertensione arteriosa, una condizione molto comune ma potenzialmente pericolosa. L’ipertensione è uno dei principali fattori di rischio per malattie cardiache e complicazioni gravi come infarto, ictus ed insufficienza renale cronica. Contrastarla richiede innanzitutto modifiche dello stile di vita, con l’incremento dell’attività fisica aerobica, la riduzione del contenuto di sale della dieta e la riduzione del peso corporeo in eccesso e infine, se necessario, il trattamento farmacologico consigliato dal medico.
Come possiamo riconoscere l’ipertensione?
L'ipertensione è spesso silente, senza sintomi evidenti che spingano a consultare un medico. Per questo motivo, è fondamentale monitorarla regolarmente attraverso misurazioni periodiche, soprattutto se ci sono familiari con ipertensione arteriosa già diagnosticata e trattata.
Spesso purtroppo la diagnosi viene fatta solo quando la pressione sanguigna raggiunge valori molto elevati, come 180/120 mmHg o superiori, cioè nelle crisi ipertensive, un’emergenza medica che richiede un intervento immediato. I sintomi di una crisi ipertensiva possono includere visione offuscata, vertigini, forte mal di testa, sangue dal naso, mancanza di respiro, dolore al torace, ansia e un generale senso di malessere. In presenza di questi segnali, è essenziale recarsi subito al pronto soccorso.
L’ipertensione arteriosa è quindi pericolosa. Perché, Dott. Greco?
L'ipertensione è pericolosa perché aumenta il carico di lavoro del cuore, che nel tempo può ipertrofizzare le sue pareti muscolari, ingrandirsi e infine perdere la capacità di pompare sangue in modo efficiente. L’ipertensione inoltre, insieme al diabete, è la causa più frequente di insufficienza renale cronica: 1 diabetico su 3 ed un iperteso su 5 soffre di insufficienza renale cronica. L’ipertensione colpisce le arterie rendendole più rigide e accelera il loro invecchiamento dando inizio all’aterosclerosi, una condizione in cui le arterie si restringono progressivamente a causa dell’accumulo di placche lipidiche. Se non trattata, l’aterosclerosi può causare, a seconda del distretto arterioso interessato, dolore anginoso, infarto miocardico, ictus e nei casi più gravi, essere fatale. Prevenire e controllare l’ipertensione è quindi fondamentale per proteggere la salute cardiovascolare.
Come possiamo ridurre il rischio di sviluppare una patologia cardiaca?
Oltre all’ipertensione arteriosa, è importante riconoscere condizioni come l’ipercolesterolemia, la ridotta tolleranza ai glicidi ed il diabete, che sono gli altri fattori di rischio cardiovascolare modificabili. Poiché il tempo per cui siamo esposti ad un fattore di rischio è anche più importante dell’intensità con cui esso si manifesta, se identifichiamo l’ipercolesterolemia o l’iperglicemia precocemente, con semplici modifiche dello stile di vita possiamo modificare favorevolmente il nostro destino cardiovascolare.
La chiave per ridurre il proprio rischio di eventi cardio-cerebro-vascolari è quindi la prevenzione. Rivolgersi a uno specialista consente di effettuare un’analisi approfondita della propria storia familiare e personale, utile per identificare eventuali fattori di rischio. Questo approccio aiuta a conoscere meglio il proprio corpo e a individuare segnali precoci di possibili problematiche.
È quindi fondamentale programmare screening cardiologici e diagnostici regolari, che rappresentano un alleato indispensabile per monitorare lo stato di salute del cuore e intervenire tempestivamente, se necessario.