Pap test: è necessario se non si è sessualmente attivi?

Ultimo aggiornamento: 13 marzo 2025
Il carcinoma della cervice uterina è il secondo tumore più frequente tra le donne dopo il tumore al seno. Secondo il rapporto “I numeri del cancro in Italia 2024” (AIRTUM-AIOM), nel nostro Paese sono state stimate circa 2.400 nuove diagnosi nel 2024, pari a 1,3% di tutti i tumori femminili. La buona notizia è che oggi la prevenzione gioca un ruolo chiave: grazie allo screening regolare, è possibile individuare la malattia in fase precoce, aumenta significativamente le possibilità di guarigione.
Uno degli strumenti più efficaci per la prevenzione è il Pap test, un esame che permette di individuare precocemente eventuali alterazioni delle cellule nella cervice uterina. Questa neoplasia è più frequente nelle donne giovani ed è spesso legata a un’infezione persistente da Papilloma virus (HPV), che si trasmette prevalentemente attraverso i rapporti sessuali.
Ma se non si è sessualmente attive, è comunque necessario sottoporsi al Pap test?
La risposta è sì. Sebbene l’HPV si trasmetta principalmente per via sessuale, il contagio può avvenire anche attraverso altre modalità, come il contatto con oggetti contaminati. Inoltre, il virus può rimanere latente per anni, rendendo difficile stabilire con esattezza quando sia avvenuta l’infezione. Per questo motivo, tutte le donne, indipendentemente dall’attività sessuale, dovrebbero seguire le raccomandazioni per lo screening cervicale.
Cos'è il Pap test?
Il Pap test è un esame di screening che rileva la presenza di cellule anomale nella cervice, permettendo di individuare eventuali lesioni precancerose o tumorali. L'HPV è responsabile di oltre il 90% dei casi di tumore al collo dell'utero, e pur essendo molte infezioni da HPV transitorie, alcune possono evolvere in tumore se non trattate in tempo. Per questo, il Pap test resta una delle armi più efficaci per la prevenzione.
In alternativa al Pap test, esiste l'HPV test, che rileva la presenza del virus stesso, spesso prima che le cellule siano alterate. Questi due test lavorano in sinergia per garantire una diagnosi precoce.
Ogni quanto fare il Pap test?
In Italia, il Ministero della Salute raccomanda il Pap test ogni 3 anni per le donne dai 25 ai 64 anni. Negli ultimi anni, l'HPV test ha guadagnato terreno come strumento di screening primario, grazie alla sua maggiore sensibilità. Le donne risultate negative all'HPV possono ripetere l'esame ogni 5 anni, mentre chi risulta positivo sarà sottoposto a ulteriori controlli per monitorare eventuali alterazioni cellulari. Lo specialista potrebbe suggerire una tempistica diversa in base alla storia clinica di ciascuna donna.
Quando consultare uno specialista?
Sintomi come dolore addominale, sanguinamento vaginale anomalo, o dolore durante i rapporti sessuali potrebbero indicare problemi al collo dell'utero, ma anche altre condizioni. È fondamentale rivolgersi al ginecologo per un'accurata valutazione.
Prevenzione del tumore del collo dell’utero
Oltre al Pap test e all'HPV test, altre strategie preventive includono:
- Vaccinazione contro l'HPV, consigliata fino ai 45 anni.
- Utilizzo del preservativo, che riduce ma non elimina completamente il rischio di contagio.
- Adozione di uno stile di vita sano per ridurre altri fattori di rischio come fumo e obesità.
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