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Verso un Nuovo Senso del Tatto Artificiale per Persone con Tetraplegi | UPMC Italy

Verso un Nuovo Senso del Tatto Artificiale per Persone con Tetraplegia

Restituire il senso del tatto a chi lo ha perso a causa di una lesione midollare è sempre stato uno degli obiettivi più ambiziosi della ricerca neuroscientifica. Oggi, grazie al lavoro dei ricercatori della University of Pittsburgh School of Medicine in collaborazione con l’Università di Chicago, siamo un passo più vicini a renderlo realtà.

Nel nuovo studio pubblicato su Nature Communications, i partecipanti – persone con tetraplegia a seguito di una lesione del midollo spinale – sono stati in grado di esplorare oggetti digitali percependoli attraverso un senso del tatto completamente artificiale. A differenza dei precedenti esperimenti, in cui le sensazioni restituite erano spesso indistinte e generiche, i ricercatori hanno introdotto una novità fondamentale: lasciare agli utenti la possibilità di personalizzare la stimolazione elettrica che genera la percezione tattile.

Questo approccio ha permesso ai partecipanti di associare a ogni oggetto una sensazione unica e coerente. Alcuni hanno descritto la sensazione di accarezzare il pelo caldo di un gatto, altri la superficie liscia e fredda di una mela o la rigidità di una chiave. Le percezioni, pur soggettive, erano vivide, realistiche e riconoscibili.

Il sistema utilizzato è un’interfaccia cervello-computer (BCI, Brain-Computer Interface), una tecnologia che consente di tradurre l’attività cerebrale in segnali in grado di ripristinare o migliorare funzioni corporee compromesse. In questo caso, stimolando direttamente il cervello, è stato possibile evocare sensazioni tattili nelle mani paralizzate dei partecipanti.

Negli anni passati, i ricercatori di Pitt avevano già dimostrato che il tatto artificiale, integrato in un braccio robotico controllato con la mente, migliorava l’efficacia dei movimenti. Tuttavia, le sensazioni percepite erano limitate e non variavano in base all’oggetto toccato. Ora, con questo nuovo studio, si apre la strada a un senso del tatto artificiale molto più sofisticato e personalizzabile.

Durante l’esperimento, i partecipanti sono riusciti a distinguere cinque oggetti diversi visualizzati su uno schermo, basandosi unicamente sulle sensazioni generate dalla stimolazione cerebrale. Sebbene il riconoscimento non fosse perfetto, è stato significativamente superiore al caso, dimostrando che l’approccio funziona e può essere ulteriormente migliorato.

Il risultato è un importante passo in avanti verso la creazione di arti artificiali che non solo si muovono in modo naturale, ma che “sentono” come parte del corpo. Un progresso che potrebbe trasformare la vita delle persone con paralisi, rendendo le interazioni con il mondo esterno più realistiche, intuitive e significative.

Leggi il comunicato stampa: “Artificial Sense of Touch, Improved”