skip-to-content-text
Cause del Tumore Ovarico: Identificato Nuovo Fattore | UPMC Italy

Cause del Tumore Ovarico: Identificato Nuovo Fattore

Un recente studio condotto dai ricercatori dell’Università di Pittsburgh ha identificato un nuovo fattore coinvolto nell’insorgenza di una forma aggressiva di tumore alle ovaie. La ricerca, pubblicata su Cancer Discovery, ha rivelato il ruolo di un sottogruppo di cellule progenitrici presenti nel tessuto stromale delle tube di Falloppio. Queste cellule, denominate "MSC ad alto rischio", potrebbero essere la chiave per comprendere meglio i meccanismi di sviluppo del carcinoma ovarico sieroso ad alto grado (HGSOC), la forma più comune e letale di tumore ovarico.

Un nuovo bersaglio nella lotta al tumore ovarico

Il tumore ovarico rappresenta una delle principali cause di morte tra i tumori ginecologici, con una diagnosi spesso tardiva che ne riduce drasticamente le possibilità di trattamento efficace. Finora, la ricerca si è concentrata sulle cellule epiteliali che, attraverso mutazioni genetiche, si trasformano in lesioni precancerose nelle tube di Falloppio, note come STIC (serous tubal intraepithelial carcinoma). Tuttavia, il nuovo studio ha spostato l’attenzione sul microambiente circostante, individuando nel tessuto stromale un possibile fattore scatenante della malattia.

Le cellule MSC, normalmente coinvolte nei processi di riparazione e crescita dei tessuti, sembrano assumere un ruolo chiave nell'insorgenza del tumore ovarico quando si verificano alterazioni specifiche. In particolare, le MSC ad alto rischio sono risultate più frequenti nelle donne con mutazioni BRCA, con età avanzata o con una predisposizione genetica al tumore ovarico. Queste cellule, una volta introdotte in modelli di organoidi derivati da tessuto delle tube di Falloppio, hanno innescato la trasformazione delle cellule epiteliali sane in cellule tumorali.

Il ruolo delle MSC ad alto rischio nella formazione del tumore

I ricercatori hanno scoperto che le MSC ad alto rischio danneggiano il DNA delle cellule epiteliali e ne favoriscono la sopravvivenza, creando un ambiente favorevole alla crescita del tumore. Inoltre, queste cellule sembrano contribuire alla resistenza ai farmaci chemioterapici, rendendo il trattamento della malattia ancora più complesso.

Uno degli aspetti più innovativi della ricerca riguarda la correlazione tra le MSC ad alto rischio e un deficit di AMP chinasi, un enzima con funzione antiossidante. La carenza di AMP chinasi determina un aumento della proteina WT1, che favorisce la produzione di composti in grado di danneggiare il DNA, contribuendo così allo sviluppo del tumore.

Implicazioni per la prevenzione e la diagnosi precoce

Le scoperte dello studio aprono nuove prospettive sia per la prevenzione che per la diagnosi precoce del tumore ovarico. Farmaci già disponibili, in grado di stimolare l’attività di AMP chinasi, potrebbero prevenire o addirittura invertire le alterazioni cellulari precoci associate alla malattia. Inoltre, i ricercatori ipotizzano che i composti secreti dalle MSC ad alto rischio potrebbero essere rilevati nel sangue e utilizzati come biomarcatori per l’individuazione precoce del tumore.

Questo studio rappresenta un importante passo avanti nella comprensione dei meccanismi alla base del tumore ovarico e potrebbe aprire la strada a nuove strategie terapeutiche mirate, offrendo speranza per una diagnosi più precoce e trattamenti più efficaci per le pazienti colpite da questa patologia.

Leggi il comunicato stampa: Pitt Study Makes New Insights into the Origins of Ovarian Cancer