Papillomavirus Umano (HPV)
Il papillomavirus umano (HPV) è una delle infezioni sessualmente trasmesse (IST) più diffuse al mondo. Si stima che fino all’80% delle persone sessualmente attive entri in contatto con il virus nel corso della vita. Nella maggior parte dei casi, l’infezione da HPV è transitoria e asintomatica: il sistema immunitario riesce a eliminarla spontaneamente entro uno o due anni. In una parte dei casi, invece, il virus può persistere e causare condilomi genitali o lesioni precancerose, che nel tempo possono evolvere in tumori della cervice uterina, dell’ano, del pene, della vulva, della vagina o del cavo orale.
La trasmissione del papillomavirus avviene principalmente tramite rapporti sessuali vaginali, anali o orali, ma può verificarsi anche tramite il contatto diretto della pelle o delle mucose nella zona genitale. Poiché l’HPV è estremamente comune, è possibile contrarre l’infezione anche con un solo partner sessuale.
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In questa pagina
- Che Cos’è il Papillomavirus Umano (HPV)?
 - Quali Sono i Sintomi dell’HPV?
 - Come si Diagnostica l’HPV?
 - Come si Cura l’HPV?
 - Come si Previene l’HPV?
 
Che Cos’è il Papillomavirus Umano (HPV)?
Il Papillomavirus umano (HPV) è un gruppo di oltre 100 virus a trasmissione sessuale, responsabili di infezioni che colpiscono la pelle e le mucose. La maggior parte dei tipi di HPV causa lesioni benigne, come le verruche cutanee (su mani, piedi o viso) o i condilomi e papillomi che interessano le mucose genitali e orali.
Nella maggior parte dei casi, le infezioni genitali da HPV sono transitorie e si risolvono spontaneamente, senza necessità di trattamento. Tuttavia, alcuni ceppi del virus possono persistere nel tempo e determinare lesioni precancerose o tumori.
In particolare, sono considerati ad alto rischio oncogeno i seguenti genotipi: HPV 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59, 66, 68, associati soprattutto ai tumori della cervice uterina, ma anche ad altri tumori del tratto genitale e del cavo orale.
In Italia, ogni anno si registrano oltre 2.000 nuovi casi di tumore della cervice uterina, una neoplasia quasi sempre legata all’infezione da Papillomavirus umano (HPV).
Circa il 70% dei tumori cervicali, e la maggior parte degli altri tumori correlati all’HPV, sono causati dai genotipi 16 e 18, considerati ad alto rischio oncogeno.
I principali tumori associati all’infezione da HPV includono:
- Tumore anale.
 - Tumore del pene.
 - Tumore della cervice uterina.
 - Tumore della vulva.
 - Tumore orofaringeo (bocca e gola).
 - Tumore vaginale.
 
Quali Sono i Sintomi dell’HPV?
I sintomi dell’HPV variano in base al tipo di virus e alla sede dell’infezione. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, l’infezione da Papillomavirus umano non provoca sintomi evidenti e può rimanere silente per anni.
I ceppi di HPV a basso rischio possono causare verruche genitali (condilomi), localizzate:
- All’interno della vagina.
 - Intorno o dentro l’ano e nel perineo.
 - Sui genitali esterni.
 - Più raramente, nella bocca o nella gola.
 
Le verruche genitali si presentano come:
- Piccole o grandi escrescenze singole o multiple.
 - Lesioni piatte o a forma di cavolfiore.
 - Di colore simile alla pelle, più chiaro o più scuro.
 - Talvolta pruriginose o dolorose, ma spesso asintomatiche.
 
I ceppi di HPV ad alto rischio oncogeno, invece, non provocano condilomi, ma possono determinare alterazioni cellulari e tissutali delle mucose genitali, soprattutto del collo dell’utero.
Queste modificazioni sono generalmente asintomatiche e possono essere individuate solo tramite esami di screening come:
- Pap Test.
 - HPV Test.
 - Colposcopia, vulvoscopia o ispezione del cavo orale (in base alla sede della lesione).
 
Come si Diagnostica l’HPV?
La diagnosi dell’HPV dipende dal tipo di infezione e dalle manifestazioni cliniche.
I condilomi genitali vengono solitamente individuati tramite un esame obiettivo effettuato da un ginecologo o da un dermatologo. In alcuni casi, per confermare la diagnosi o escludere altre condizioni, può essere eseguita una biopsia del tessuto interessato.
Per le infezioni causate da ceppi di HPV ad alto rischio oncogeno, la diagnosi si basa su esami specifici che rilevano alterazioni cellulari o la presenza del DNA virale, come:
- Pap Test: analizza le cellule del collo dell’utero per individuare precocemente eventuali alterazioni.
 - HPV Test: identifica direttamente il DNA del papillomavirus umano, anche in assenza di lesioni visibili.
 
Lo screening cervicale riveste un ruolo fondamentale nella prevenzione del tumore della cervice uterina, poichè consente di intercettare lesioni precancerose e trattarle tempestivamente, prevenendo la progressione verso forme tumorali.
Come si Cura l’HPV?
Nella maggior parte dei casi, le infezioni da HPV si risolvono spontaneamente entro 1-2 anni grazie alla risposta del sistema immunitario, senza bisogno di alcun trattamento. Tuttavia, anche dopo la scomparsa delle verruche o delle lesioni, il virus può rimanere latente nell’organismo e riattivarsi nel tempo.
Quando le lesioni persistono o causano sintomi, le principali opzioni di trattamento dell’HPV includono:
- Farmaci topici da applicare direttamente sulla pelle o sulle mucose.
 - Crioterapia, che prevede il congelamento delle lesioni con azoto liquido.
 - Laserterapia, per vaporizzare in modo preciso il tessuto infetto.
 - Escissione chirurgica, utile nei casi più estesi o resistenti ai trattamenti locali.
 
I condilomi genitali possono talvolta ricomparire anche dopo il trattamento, poiché il virus può persistere nei tessuti circostanti. In situazioni lievi o asintomatiche, è possibile optare per un monitoraggio clinico senza intervento immediato.
Le lesioni precancerose del collo dell’utero richiedono invece un trattamento mirato: si procede con l’asportazione di una porzione di tessuto per eliminare completamente la lesione, preservando la fertilità e la possibilità di gravidanza.
Infine, i tumori dell’orofaringe associati al papillomavirus vengono trattati con chirurgia oncologica; nei casi più estesi può essere necessario un approccio combinato con chemioterapia e radioterapia.
Prevenzione dell’Infezione da Papillomavirus Umano (HPV) tramite Vaccinazione
La vaccinazione contro l’HPV rappresenta il metodo più efficace per prevenire l’infezione da papillomavirus umano e i tumori correlati.
Oltre a proteggere chi la riceve, contribuisce a ridurre la diffusione dei ceppi più pericolosi all’interno della popolazione.
- Il vaccino contro l’HPV è offerto gratuitamente a ragazze e ragazzi a partire dagli 11 anni.
 - Attualmente sono disponibili tre tipi di vaccino:
 - Bivalente, che protegge contro i ceppi 16 e 18.
 - Quadrivalente, efficace contro i ceppi 6, 11, 16, 18.
 - Nonavalente, oggi il più utilizzato, che offre una copertura più ampia contro i ceppi 6, 11, 16, 18, 31, 33, 45, 52 e 58.
 
Gli studi scientifici dimostrano che la vaccinazione HPV ha un’efficacia fino al 90% nella prevenzione dei tumori causati dal virus.
Oltre al vaccino, alcune buone pratiche di prevenzione possono ridurre ulteriormente il rischio di infezione da HPV e di altre malattie sessualmente trasmissibili (MST):
- Evitare rapporti sessuali in presenza di sintomi di infezione.
 - Limitare il numero di partner sessuali.
 - Non condividere sex toys, o utilizzare protezioni e pulirli correttamente tra un uso e l’altro.
 - Usare sempre il preservativo, anche nei rapporti orali e anali.
 - Sottoporsi regolarmente a screening cervicale, come Pap test e test HPV, secondo le linee guida del proprio medico.
 
Revisione ottobre 2025.