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Prevenzione dei tumori del collo dell’utero e HPV. Intervista alla Dott.ssa Renata Castelli.

Prevenzione dei tumori del collo dell’utero e HPV. Intervista alla Dott.ssa Renata Castelli. | UPMC Italy

L’infezione da Human Papilloma Virus (HPV) è molto frequente sia nelle donne sia negli uomini, tanto che si stima che colpisca fino all’80% della popolazione almeno una volta nella vita. Esistono circa 120 ceppi di virus che infettano le mucose genitali, anali, uretrali e oro-faringee, provocando lesioni spesso benigne.

Tuttavia, numerosi studi dimostrano che esiste una correlazione tra il papilloma virus e le malattie del collo dell’utero, incluso il tumore. Ogni anno, in Italia si registrano circa 3.500 nuovi casi di carcinoma della cervice uterina.

La prevenzione attraverso screening periodici è fondamentale per identificare eventuali lesioni e intervenire tempestivamente. Abbiamo intervistato la Dott.ssa Renata Castelli, specialista in Ostetricia e Ginecologia presso UPMC Salvator Mundi International Hospital, con una lunga esperienza nell’ambito della prevenzione e del trattamento delle patologie causate dalle infezioni da papillomavirus.

Dottoressa Castelli, in quale percentuale il papilloma virus può essere causa del tumore del collo dell’utero e perché è importante la diagnosi precoce?

Grazie alle campagne di sensibilizzazione e prevenzione, oggi la percentuale di incidenza del tumore si è ridotta molto. Gli screening ci permettono, infatti, di diagnosticare le lesioni cosiddette “CIN” o displasia, che possono essere di grado lieve, medio o severo, almeno dieci anni prima che la lesione possa diventare un tumore.

Qual è il virus più frequente e pericoloso?

I virus più pericolosi sono il numero 16 e il numero 18. Va sottolineato che anche gli altri hanno rischio oncogeno, soprattutto se associati.

Dottoressa, parliamo di diagnostica. Pap-test e Thin Prep: quali sono le differenze?

Il Thin Prep è un’evoluzione del Pap-test. In particolare, ci consente di immergere le cellule in un liquido, facilitando l’identificazione di eventuali alterazioni e anomalie. Si possono, inoltre, richiedere ulteriori accertamenti sullo stesso materiale senza dover ripetere il prelievo.

Da quale età si consiglia di effettuare il Thin Prep?

È consigliato con l’inizio dell’attività sessuale, indipendentemente dall’età. Da quel momento, è consigliabile effettuarlo ogni anno, in occasione della visita ginecologica.

L’HPV test può essere considerato un utile per una diagnosi precoce?

Assolutamente sì. Il test HPV è più sensibile e specifico del Pap Test e permette di identificare con maggiore anticipo le donne ad alto rischio di sviluppare una lesione cancerosa. Quindi, possiamo dire che rappresenta proprio il passaggio successivo nella prevenzione delle patologie del collo dell’utero.

È doloroso?

Assolutamente no. Consiste in un semplice prelievo che il ginecologo effettua sul collo dell’utero mediante un bastoncino.

Dottoressa, per concludere, ci può dire quanto è importante il vaccino nella prevenzione del papilloma virus?

Il vaccino è importante ma non sufficiente, in quanto non garantisce una copertura assoluta. Inoltre, non abbiamo evidenze di quanto i suoi effetti siano protratti nel tempo. È il ginecologo a valutare il singolo caso volta per volta, e consigliare se e quando fare il vaccino.

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