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Domande frequenti laserterapia

Epilazione

Per ottenere un'epilazione definitiva, quante sedute sono necessarie?

Per avere un'epilazione definitiva, è bene eseguire dalle 6 alle 8 sedute. Tra una seduta e l'altra, è consigliato far passare dalle 4 alle 8 settimane, a seconda della corporatura della persona e della zona da trattare.

Perché sono necessarie più sedute?

La luce pulsata ad alta intensità utilizzata in questo tipo di epilazione agisce unicamente sui bulbi piliferi attivi, cioè in fase di crescita (fase Anagen). È per questo che non è possibile ottenere un'epilazione completa in un'unica seduta: è necessario adattarsi al ciclo di vita del pelo - o di una parte dei peli, a seconda della zona -, che deve trovarsi in fase Anagen. L'epilazione è dunque “progressivamente definitiva", nel senso che, a ogni seduta di epilazione, circa il 20% dei peli (quelli attivi in quel determinato momento) vengono eliminati in modo definitivo.

La luce pulsata provoca effetti collaterali?

Dopo la seduta, alcune persone possono avere un prurito momentaneo, la pelle può mostrare arrossamento o piccole eruzioni cutanee, che poi scompariranno spontaneamente. Per evitare qualunque tipo di disagio, è importante seguire le istruzioni dei nostri specialisti.

La luce pulsata ad alta intensità comporta dei rischi?

La FDA (Food and Drug Administration) ha approvato l'utilizzo della luce pulsata ad alta intensità (IPL) come una procedura sicura ed efficace. Questa non comporta, dunque, alcun rischio, se l'epilazione viene svolta da personale specializzato altamente qualificato, come avviene nei centri UPMC.

I trattamenti con luce pulsata sono dolorosi?

Assolutamente no. I Centri UPMC dispongono di un macchinario con la punta del manipolo raffreddata a -4 ºC che svolge un effetto anestetico sulla pelle durante l'intera seduta.

Viene sempre effettuato un check-up preliminare?

Sempre. Nella prima seduta, viene effettuato dall'esperto un completo check-up della pelle, al fine di verificare l'effettiva possibilità di sottoporsi al trattamento di epilazione.

Quali precauzioni sono necessarie prima del trattamento?

Nelle tre settimane precedenti l'inizio del trattamento, è necessario non esporsi al sole o a lampade UV. La pelle non deve essere abbronzata. In questo periodo, è consigliato non farsi la ceretta, usare pinzette o altri trattamenti di rimozione dei peli, a eccezione del rasoio.

Dopo ogni seduta, cosa è necessario fare?

Al termine di ogni seduta, il nostro specialista applicherà sulla pelle una pomata antibatterica e antinfiammatoria, la stessa che è consigliabile applicare anche a casa nei successivi 5-7 giorni.

In quali casi non si può effettuare la luce pulsata?

In caso di gravidanza, allattamento e uso di farmaci fotosensibilizzanti. Inoltre, la persona che si sottopone al trattamento deve essere maggiorenne.

Che differenza c'è tra l'uso del laser e della luce pulsata?

Entrambi i trattamenti sono efficaci per la depilazione permanente, ma la luce pulsata è adatta anche ai fototipi di pelli scure e ai peli biondi.

Fotoringiovanimento

Qual è l'effetto del fotoringiovanimento sulla pelle? È un trattamento doloroso?

La luce pulsata determina la biostimolazione dermica e la relativa produzione di fibre collagene ed elastina, con il conseguente miglioramento di tono, elasticità, lucentezza e bellezza della pelle. Non è un trattamento doloroso: ciò che si avverte è solamente un pizzicore, come quello che potrebbe dare lo schiocco di un elastico sulla pelle.

Quanto dura una seduta di fotoringiovanimento?

Il trattamento, se viene esteso a tutto il viso o al décolleté, dura circa 20 minuti e va ripetuto ogni 3 settimane, per un numero di sedute che può variare da 4 a 6. Il trattamento non interferisce in alcun modo sulle normali attività quotidiane.

Quali sono gli effetti collaterali del fotoringiovanimento?

Non sono stati riscontrati effetti collaterali, in questo tipo di trattamento. Si segnala solamente che, dopo la seduta, e per qualche ora, la pelle può essere arrossata.

È possibile associare la fotostimolazione ad altri trattamenti di ringiovanimento della pelle?

La fotostimolazione può essere eseguita anche in combinazione con altri trattamenti di ringiovanimento di superficie cutenee, come i peeling, il PRP, lo skin resurfacing e la mesoterapia.

Rimozione macchie cutanee

Come funziona il trattamento di rimozione delle macchie cutanee?

L'impulso di luce emanato dall'apparecchiatura consente di intervenire sulla melanina della macchia, facendola riaffiorare in superficie nei giorni successivi al trattamento. Dopo la seduta, la pelle resta integra, ma la macchia appare più scura, con una crosticina di colore bruno - significa che la macchia ha reagito bene al trattamento. Nell'arco dei 7-10 giorni successivi, poi, i processi di esfoliazione naturale della pelle consentiranno l'eliminazione progressiva della crosticina, dando spazio a una pelle più chiara.

Quanto dura ogni seduta, e quante ne occorrono?

La durata e il numero delle sedute dipendono dall'estensione e dalla profondità dell'accumulo di melanina.

Nel periodo del trattamento, si può prendere il sole?

In generale, ma soprattutto durante l'estate, è bene che la pelle venga protetta con creme ad elevato fattore di protezione (SPF 50+), e che le esposizioni al sole siano limitate ai momenti meno caldi della giornata.

Dopo il trattamento, restano cicatrici?

No. Il trattamento viene definito non ablativo, cioè non determina asportazione di tessuto. Il rossore che appare in seguito al trattamento regredisce da sé in poche ore. La crosticina bruna formatasi in corrispondenza dei lembi di tessuto pigmentati in maniera anomala, provocata dal trattamento stesso al fine di ripristinare e uniformare il colorito cutaneo, è l'unica alterazione che si potrà notare nei giorni successivi alla seduta.

Con quale frequenza si effettuano le sedute?

L'intervallo tra un trattamento e l'altro varia da 20 giorni a un mese.

È possibile truccarsi dopo il trattamento?

Il giorno del trattamento è preferibile evitare l'uso del trucco. Il giorno successivo, invece, è possibile applicare un fondotinta non oleoso.

Posso lavare la zona trattata dopo la seduta?

Si, ma meglio evitare saponi troppo aggressivi.

Trattamento delle lesioni vascolari

Cos'è il trattamento laser di teleangectasie e angiomi?

La laser-scleroterapia è una tecnica che consente la chiusura di un preciso tratto venoso, sede di uno o più gruppi di capillari (teleangectasie), mediante l'utilizzo di una tecnologia laser. La tecnica laser ha l'obiettivo di provocare una reazione infiammatoria all'interno della parete vasale, inducendo le pareti del vaso a collassare l'una sull'altra, con una conseguente chiusura. Questa reazione provoca la trombizzazione e il successivo riassorbimento dei capillari da parte del nostro sistema immunitario.

Eliminando i capillari superficiali, cosa succede alla circolazione venosa?

Nulla. Il circolo venoso superficiale è “sacrificabile", poiché la maggior parte del sangue venoso che ritorna al cuore passa attraverso circoli collaterali profondi. Grazie a questo metodo di “compensazione", è possibile, ad esempio, rimuovere vene varicose di calibri ben superiori ai cosiddetti “capillari", senza che ciò comporti particolari scompensi.

Quali sono i distretti venosi cui è applicabile la scleroterapia laser?

La laser-scleroterapia è particolarmente indicata per la rimozione di capillari (teleangectasie) e angiomi cutanei, indipendentemente dalla loro sede di origine.

Quali sono le controindicazioni all'uso di queste tecniche?

Le controindicazioni alla rimozione laser, come per la maggior parte dei trattamenti laser, sono:

  • Diabete mellito scompensato.
  • Episodi recenti (meno di 12 mesi) di tromboflebite superficiale o di trombosi venosa profonda.
  • Esposizione al sole prima, durante, e immediatamente dopo l'ultima seduta (altamente sconsigliata sino alla completa scomparsa di qualsiasi processo infiammatorio o alterazione cutanea).
  • Gravidanza.
  • Lungodegenze che obbligano il paziente a letto.
  • Presenza di tumori maligni, malattie del surrene, tubercolosi, alcune malattie renali (glomerulonefriti e nefrosi).

La tecnica laser di teleangectasie e angiomi è dolorosa?

Durante il trattamento, si può avvertire una sensazione molto simile a quella di una puntura di spillo, dovuta al calore generato dall'impulso luminoso sulla pelle. In ogni caso, prima della seduta, è possibile applicare una pomata anestetica sulla zona interessata.

C'è un momento dell'anno più adatto di un altro per eseguire questo trattamento?

La terapia viene eseguita di solito nel periodo che va da ottobre ad aprile/maggio, per evitare l'esposizione della pelle a raggi solari intensi, che potrebbero portare alla formazione di pigmentazioni scure della pelle difficili da rimuovere.

Come si presenta la pelle dopo il trattamento?

È possibile che compaia un leggero edema, che può durare uno o due giorni, o arrossamenti che regrediscono spontaneamente durante un tempo che varia da qualche giorno a qualche settimana. In ogni caso, la zona sottoposta a trattamento non potrà essere esposta ai raggi del sole o a lampade UV sino a quando ogni segno di irritazione non sarà completamente scomparso.

Dopo la rimozione delle teleangectasie degli arti inferiori, è necessario applicare un bendaggio?

No, sebbene sarebbe utile indossare calze a compressione graduata nei giorni precedenti e successivi al trattamento, al fine di migliorare il flusso ematico venoso e contrastare le condizioni che possono portare alle teleangectasie.

Quante sedute sono necessarie per eliminare angiomi e capillari?

Il numero delle sedute laser necessarie può variare in base all'estensione della zona e al numero dei capillari o angiomi da trattare e alla soggettività dei singoli casi. Di norma, si fanno 3-4 sedute, ma nei casi più complessi si può arrivare anche a 8-10. Le sedute vengono generalmente fatte con un intervallo di tempo tra l'una e l'altra che varia dalle 3 alle 6 settimane.

Dopo il trattamento laser, devo assumere qualche farmaco?

No. Anzi, nelle 72 ore successive al trattamento, bisogna evitare di assumere qualunque farmaco a base di acido acetilsalicilico (come l'aspirina), al fine di evitare una riduzione dell'effetto sclerosante a causa dell'azione anti-aggregante di questo tipo di farmaco.

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